Diminuisce la velocità di un PC o smartphone se lo spazio è pieno?
Ci si potrebbe chiedere perché un computer o uno smartphone rallenta ogni sua operazione quando ha la memoria interna è praticamente piena e torna veloce quando questa viene liberata o svuotata. Questa idea è tanto diffusa quanto imprecisa, perché la relazione tra lo spazio esaurito e le performance non è diretta. Lo spazio occupato non è un semplice interruttore che dice "rallenta", ma innesca una serie di meccanismi interni che, al limite, possono rendere l'uso di qualsiasi dispositivo, dal PC al Mac, passando per Android* e iOS, estremamente frustrante.Il vero problema emerge quando il sistema operativo o i programmi non hanno più spazio sufficiente per gestire i file di lavoro temporanei. È in quel momento che il dispositivo, costretto a muoversi in uno spazio ristretto, inizia a zoppicare. Comprendere esattamente come e quando questo accade è il primo passo per mantenere il proprio dispositivo sempre scattante.
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In realtà la velocità di un computer non dipende direttamente dallo spazio libero sul disco ma da una combinazione di fattori che hanno anche a che fare con l'uso della memoria di un hard disk o di una unità SSD. La mancanza di spazio libero non è quindi una causa diretta di rallentamento delle prestazioni del PC ed anche se è facile dire che più c'è spazio libero più il computer è veloce, questo è falso.
Contrariamente all'opinione comune, la velocità di un computer dipende primariamente dalla CPU (il processore), dalla RAM (la memoria volatile di lavoro) e, solo indirettamente, dalla velocità di lettura/scrittura del disco. La capienza quasi esaurita di un disco crea un disagio che, a sua volta, impatta negativamente su questi fattori principali.
Frammentazione e indicizzazione
La frammentazione dei file su dischi meccanici: La frammentazione dei file è un problema che viene accentuato dalla mancanza di spazio libero su un disco meccanico (chiamati anche dischi rigidi e hard disk). Le probabilità che un file sia frammentato, ossia venga diviso in vari settori del disco, non sono legate alla quantità di spazio libero, ma alle dimensioni del blocco libero più grande.
Un disco pieno al 95% con tutto lo spazio libero in un unico blocco contiguo non darà possibilità di frammentare il prossimo nuovo file che verrà scritto; un disco che è pieno solo al 5% ma con dati diffusi uniformemente sul disco ha invece una probabilità molto alta di frammentare i prossimi file scritti; ovvio però che meno spazio libero c'è, più è probabile che non ci siano blocchi contigui abbastanza grandi da contenere nuovi dati senza doverli frammentare.
La frammentazione è certamente un problema quando i file frammentati sono quelli di sistema e quelli delle cache dei programmi più usati. Per questo motivo Microsoft ha reso automatico il processo di deframmentazione a partire da Windows 7, per evitare problemi di questo tipo.
L'indicizzazione dei file: l'indicizzazione dei file e la loro ricerca non è più lenta se il disco è pieno, ma solo se i dati indicizzati sono tanti e sempre più numerosi.- Il numero di programmi installati: più programmi sono installati più il computer rallenta se alcuni di essi si avviano automaticamente. Il fatto che il disco si riempia perché ci sono più programmi installati non incide sulle prestazioni del PC. A tal proposito possiamo leggere anche la nostra guida alle Cause e soluzioni di un computer lento.
La Soglia di Efficienza degli SSD
Con l'avvento delle unità a stato solido (SSD), il problema della frammentazione è quasi scomparso, poiché l'accesso ai dati è elettronico. Tuttavia, anche gli SSD risentono di una capacità di archiviazione troppo prossima al limite massimo. Le unità a stato solido utilizzano dei processi chiamati Garbage Collection (pulizia dei dati non validi) e Wear Leveling (distribuzione uniforme delle scritture per prolungare la vita dell'unità). Questi meccanismi hanno bisogno di una porzione di spazio libero per funzionare correttamente in background.
Se l'SSD è quasi saturo (ad esempio, meno del 10-20% di spazio disponibile), il controller deve sforzarsi per trovare celle libere, compromettendo l'efficienza e le velocità di scrittura. In sintesi, un SSD pieno non solo rallenta, ma può anche influire leggermente sulla sua longevità.
Per questo motivo su alcune unità SSD (non sempre) viene quindi impostato il cosiddetto Over-Provisioning, uno spazio non partizionato che l'utente non può toccare e che rimane vuoto; quindi vi consigliamo di tenere almeno il 20-25% di spazio libero sempre, come visto anche nella nostra guida Tenere veloce l'SSD del PC; opzioni da modificare in Windows.
Il Ruolo Critico della Memoria Virtuale
Il vero "colpo di grazia" alle prestazioni arriva quando lo spazio libero sul disco non è sufficiente per ospitare i file di memoria virtuale (o paging file su Windows, scratch disk in alcuni software come Photoshop). La memoria virtuale è una porzione del disco rigido che il sistema operativo utilizza come estensione della RAM fisica quando questa è esaurita. Questo processo, chiamato paging, è di gran lunga più lento rispetto all'uso della RAM stessa, ma impedisce il blocco del sistema. Se il disco è pieno, il file di paging non può espandersi o, peggio, il software che ne ha bisogno si blocca.
La soluzione, in questo caso, è assicurarsi che l'unità principale abbia sempre almeno 15-20 GB di spazio libero, una soglia di sicurezza minima raccomandata. Il mio parere è che, per chi utilizza il computer per attività come il montaggio video o la grafica, la soglia di sicurezza dovrebbe essere alzata anche al 25% dello spazio totale disponibile.
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Uno smartphone con memoria piena rallenta?
Gli smartphone e tablet utilizzano memorie flash integrate (eMMC o UFS) che si comportano in modo molto simile agli SSD dei computer. Non hanno problemi di frammentazione meccanica, ma sono estremamente sensibili alla quantità di spazio libero per la loro efficienza operativa.
La memoria interna di uno smartphone è basata su chip molto simili a quelli visti su SSD, quindi valgono le stesse regole viste in alto: non è necessaria la deframmentazione ma dobbiamo evitare di riempire la memoria interna, lasciando sempre almeno il 25% dello spazio libero.
Se notiamo che lo spazio si riempie velocemente, possiamo utilizzare gli strumenti di pulizia integrati all'interno del sistema operativo oppure aiutarci con i suggerimenti presenti all'interno delle nostre guide Liberare spazio Android su memoria interna e scheda SD e Come Liberare spazio su iPhone.
Alcuni smartphone riempiranno la memoria prima di altri, specie quelli che hanno 64 GB o meno di memoria: in questi casi dovremo essere bravi ad espandere la memoria dove possibile (inserendo per esempio una microSD su smartphone Android) oppure spostando i file multimediali più grandi (foto, video, immagini etc.) sul cloud, come visto nei nostri articoli alle Migliori app Cloud per Android e iPhone in cui salvare file senza occupare memoria.
In conclusione, l'idea che un disco pieno rallenti il computer o lo smartphone non è una leggenda, ma va contestualizzata. Non è la quantità di file in sé il problema, ma la gestione inefficiente delle risorse cruciali come la memoria virtuale e i processi di manutenzione interna, soprattutto quando lo spazio libero scende sotto una soglia critica. La risposta finale al nostro quesito è facilmente intuibile: qualsiasi sia la tecnologia utilizzata, cerchiamo sempre di non riempire tutto lo spazio della memoria interna o del driver che utilizziamo su PC (sia esso disco fisso sia SSD).
Per i PC possiamo evitare questo scenario leggendo le nostre guide su come impostare il file di paging in Windows e cose da fare per velocizzare qualsiasi computer.
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