Come Modificare il File Hosts per Reindirizzare Siti Web

Il file hosts agisce come una sorta di rubrica digitale del sistema operativo, associando nomi di dominio a indirizzi IP numerici. Modificarlo permette di deviare il traffico di un sito verso un indirizzo diverso, utile per testare progetti web o bloccare accessi indesiderati. Ad esempio, si può reindirizzare un dominio verso un server locale per collaudare un sito prima della sua pubblicazione online.
Nella guida che segue vi mostreremo come modificare il file Hosts e come reindirizzare i siti, così da poterli bloccare senza dover usare un programma o un'estensione dedicata, indirizzando i siti o i contenuti indesiderati verso la pagina vuota (ossia il localhost, di cui abbiamo già parlato in passato).LEGGI ANCHE -> Come bloccare alcuni siti sul PC
Cosa è il file hosts
Il file Hosts di Windows è un file di sistema che consente di definire a quali nomi di dominio (siti web) sono collegati specifici indirizzi IP. Per alcuni può essere non semplice capire questo concetto della "risoluzione dei nomi" quindi vale la pena dare una breve spiegazione.
Ogni sito internet è dentro un computer raggiungibile da un indirizzo IP; per navigare su un sito però non era comodo scrivere un indirizzo IP tipo 192.198.21.34, perché sarebbe stato difficile da ricordare. Per questo motivo è stata creata un'associazione tra questi indirizzi numerici e una parola, tipo sitobello.com, che si chiama dominio.
Gli elenchi telefonici che conservano le associazioni tra IP e domini sono chiamati server DNS e sono una componente importante della navigazione ad Internet, visto che sono il sistema centrale di indirizzamento (come visto anche nelle guide su come usare i nuovi DNS su PC e come cambiare DNS su telefono).
Il file hosts di Windows memorizza le associazioni tra indirizzi IP e domini a livello locale, così da evitare di dover contattare sempre il DNS per ricevere l'associazione corretta. Modificando però l'associazione tra IP e dominio manualmente possiamo cambiare l'indirizzo di un sito e bloccare la navigazione su di esso, effettuando un reindirizzamento forzato.
Modificare il file hosts
Cambiando gli indirizzi IP associati a dei siti possiamo cambiare il reindirizzamento o bloccare del tutto il contenuto, che non verrà più visualizzato; ogni modifica apportata al file hosts ha effetto immediato dopo aver salvato il file quindi non è necessario riavviare il sistema. Se si aggiungono più voci al file hosts, assicurarsi che ciascuna sia sulla propria riga e che non ci sia il simbolo del cancelletto davanti (altrimenti non hanno effetto).
Per fare lo spazio lungo, si deve premere il tasto Tab. Se sono stati installati programmi come Spybot, si potranno vedere tante righe già aggiunte che iniziano con 127.0.0.1; quelli sono tutti siti pericolosi che vengono bloccati per sicurezza a livello locale.
Per aprire un file hosts e modificarlo facilmente su qualsiasi computer, Windows Mac o Linux, possiamo usare Notepad++
Modifica Manuale su Windows
Su sistemi Windows, come Windows 10 o Windows 11, il file hosts si trova in una cartella di sistema protetta. Per modificarlo, è necessario utilizzare un editor di testo con privilegi amministrativi.
Si avvia cercando "Blocco note" nel menu Start, cliccando con il tasto destro e selezionando Esegui come amministratore.
Dal menu File, si naviga fino a C:\Windows\System32\drivers\etc\hosts
. Qui si possono aggiungere righe, come 127.0.0.1 esempio.com
, per bloccare un sito o reindirizzarlo. Una volta inserite le modifiche, si salva il file, prestando attenzione a non alterarne il formato.
Le versioni meno recenti, come Windows 8.1, seguono un procedimento simile, con lievi differenze nell’interfaccia di accesso al menu.
Modifica su macOS
Su macOS, a partire da versioni come Ventura o successive, il Terminale rappresenta il metodo più diretto per accedere al file hosts. Si apre il Terminale tramite Spotlight, digitando sudo nano /etc/hosts
e inserendo la password dell’utente.
Con l’editor nano, si aggiungono nuove mappature, ad esempio 192.168.1.1 mysite.local
, per indirizzare un dominio a un server locale. Per salvare, si preme Ctrl+X, si conferma con Y e si esce. In alternativa, chi preferisce un’interfaccia grafica può usare Finder per localizzare /private/etc/hosts
, aprirlo con TextEdit e modificarlo dopo aver sbloccato i permessi tramite le proprietà del file.
Modifica su Linux
Sulle distribuzioni Linux, come Ubuntu o Debian, il file hosts si trova in /etc/hosts
. Si apre un terminale con Ctrl+Alt+T e si digita sudo nano /etc/hosts
o, per utenti esperti, sudo vim /etc/hosts
.
Si inseriscono righe per reindirizzare domini, ad esempio per testare applicazioni web su un server locale. Dopo aver salvato, si può verificare l’effetto con il comando ping
. Sistemi come Fedora o Mint seguono procedure simili, con variazioni minime legate ai permessi o agli editor predefiniti.
Modifica su Dispositivi Mobili
Su Android, modificare il file hosts senza accesso root è complesso, ma con permessi di root si può usare un’app come CX File Explorer. Si monta la partizione /system
in modalità scrittura, si accede a /system/etc/hosts
e si applicano le modifiche, riavviando il dispositivo per renderle effettive.
Su iOS, il jailbreak è indispensabile. Tool come Cydia permettono di accedere a /etc/hosts
tramite file manager dedicati. Queste modifiche sono utili per filtrare contenuti, ma richiedono cautela per evitare instabilità del sistema.
Strumenti per Semplificare la Gestione
Per evitare errori manuali, esistono programmi gratuiti che facilitano la gestione del file hosts. Su Windows, Hosts File Editor, parte della suite PowerToys, offre un’interfaccia intuitiva per aggiungere o eliminare voci, con backup automatici per sicurezza.
Un’alternativa leggera è BlueLife Hosts Editor, che consente di filtrare e organizzare elenchi complessi.
Per gli utenti Linux e macOS, tool open-source come HostsFileEditor su GitHub offrono opzioni simili, senza richiedere installazioni pesanti.
Questi strumenti sono particolarmente utili quando si gestiscono liste lunghe o si vogliono evitare problemi con i permessi di sistema, anche se alcuni antivirus potrebbero segnalare falsi positivi.
Cosa puoi fare dal file Hosts
Bloccare in sito web con il file hosts
Per bloccare un sito web, basta solo aggiungere una riga simile alla seguente, alla fine del file hosts:
127.0.0.1 esempio.com
127.0.0.1 è l'indirizzo IP del computer che si sta usando (localhost): se si associa il dominio esempio.com all'indirizzo IP di questo computer, è ovvio che non risulterà esistente e la connessione avrà immediatamente esito negativo bloccando il caricamento del sito web.
Non c'è modo di visitare tale sito se non togliendo quella riga dal file hosts. Questo utilizzo era già stato spiegato in passato nell'articolo su come Impedire al browser di aprire e navigare su siti virus dal file hosts.
Questo può essere utile modificare questo file quando vogliamo bloccare siti per i minori, bloccare siti che mostrano troppi contenuti e renderli irraggiungibili. Un altro trucco che può tornare comodo è quello di reindirizzare un sito web cambiandogli nome del dominio. Con lo stesso principio di prima, è possibile definire una regola in modo che, se si digita sul browser facebook.com, si apra invece il sito di Google.
Per fare questo è necessario sapere l'indirizzo IP del sito di destinazione che si può trovare facilmente usando il comando Ping nel prompt dei comandi. Dal menu Start, digitare cmd nella casella di ricerca o in Esegui, aprire il prompt, scrivere ping google.it e premere Invio.
Il risultato sarà una risposta da 173.194.35.184 che è l'indirizzo IP da usare in questo esempio. Nel file hosts si può allora scrivere:
173.194.35.184 facebook.com
Questa riga dice al nostro computer di connettersi al sito all'indirizzo IP di Google quando si visita il sito facebook.com.
Creare scorciatoie sito
Con il file hosts, sempre aggiungendo una banale riga al file di testo, si possono anche creare scorciatoie per arrivare ad un sito. Ad esempio è possibile associare la "n" con Navigaweb.net oppure la g con Google.it.
In questo modo, solo scrivendo la n e premendo invio sulla barra indirizzi del browser, qualsiasi browser, si naviga su Navigaweb.net. È possibile creare collegamenti con più lettere multiple, come twit per arrivare a Twitter.com oppure semplicemente Facebook per arrivare a Facebook.com (eliminando quindi l'estensione .com, .net, .it ecc.).
Per creare scorciatoie ai siti internet, basta aggiungere una riga come:
173.194.35.184 g (173.194.35.184 è l'ip di Google.it, trovato usando il comando Ping come nel punto 2).
Assegnare nomi di dominio locale
Se si utilizza un server locale il file hosts è comodo negli uffici ma anche a casa può tornare utile per raggiungere il pannello di configurazione del router. Se quindi, ad esempio, l'indirizzo interno del router fosse 192.168.0.1, sul file hosts si può aggiungere una riga con scritto:
192.168.0.1 router
Sul browser, basterà scrivere la parola router sulla barra degli indirizzi per aprire il pannello di configurazione.
Ripristinare il file hosts
Per ripristinare tutte le modifiche apportate, basta solo eliminare le righe aggiunte alla fine del file e salvarlo, facendolo tornare pulito.
Non vi consigliamo di cancellarlo, visto che è un file di sistema: cancellare il contenuto al suo interno è sufficiente per ottenere la pulizia di tutti gli reindirizzamenti personalizzati.
Se il file hosts è stato colpito da un virus possiamo mantenerlo pulito utilizzando un programma di pulizia delle modifiche come AdwCleaner, come visto anche nella guida sui programmi gratis per pulire il PC da virus e malware.
Domande Frequenti su file hosts
- Perché le modifiche non funzionano? Potrebbe essere necessario svuotare la cache DNS con comandi come
ipconfig /flushdns
su Windows osudo dscacheutil -flushcache
su macOS. - È pericoloso modificare il file? Reindirizzare siti sensibili, come quelli bancari, può esporre a rischi se non si verifica l’IP di destinazione.
- Come ripristinare il file hosts? Si può copiare da un backup o scaricare una versione standard dai siti ufficiali di Microsoft o Apple.
- Funziona con una VPN attiva? Le VPN possono ignorare le mappature locali, dando priorità ai loro server DNS.
- Si può migliorare la velocità di navigazione? Associando siti frequenti a IP statici, si riduce il tempo di risoluzione DNS.
- Esistono limiti al numero di voci? Non ci sono limiti rigidi, ma file troppo lunghi possono rallentare il sistema.
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