Formattare Mac e MacBook: Guida completa al ripristino
Accumulare anni di aggiornamenti, file cache obsoleti e applicazioni disinstallate male può trasformare anche il Mac più potente in una macchina lenta. Spesso cerchiamo soluzioni tampone, ma l'unica via per riavere le prestazioni originali è cancellare tutto e ripartire dalle fondamenta. Questa procedura, nota come installazione pulita o clean install, elimina ogni traccia di dati precedenti, bug di sistema e file corrotti.
Non è un'operazione da fare alla leggera, ma seguendo la rotta di Navigaweb descritta nei prossimi paragrafi, è possibile trasformare un vecchio MacBook o iMac in un dispositivo reattivo come il primo giorno, sia che monti i processori Intel, sia le più recenti generazioni di chip Apple Silicon (M1, M2, M3 e M4).
LEGGI ANCHE -> Creare la chiavetta USB per installare MacOS da WindowsSalvataggio dati e preparazione essenziale
Inizializzare il disco comporta la perdita irreversibile di qualsiasi documento, foto o impostazione presente sul computer. L'uso di Time Machine è la prassi standard per i backup, ma per chi cerca una vera "rinascita" del sistema, sconsigliamo di ripristinare un backup completo subito dopo la formattazione. Importare tutto il vecchio sistema potrebbe reintrodurre i problemi che si volevano risolvere.
La strategia migliore prevede di copiare manualmente i file insostituibili su un SSD esterno o su un servizio cloud. Prima di procedere, è necessario verificare due elementi:
- Avere a portata di mano le credenziali dell'ID Apple (email e password) per disattivare il blocco attivazione.
- Scollegare account di terze parti con licenze limitate (es. suite Adobe o software musicali) per non perdere le attivazioni disponibili.
Metodo 1: La procedura rapida (Per Mac dal 2018 in poi)
Sui modelli recenti (tutti quelli con Apple Silicon e gli Intel con chip di sicurezza T2), Apple ha semplificato drasticamente il processo. Non serve più destreggiarsi tra dischi di avvio e utility complesse, grazie a una funzione ereditata da iPhone e iPad che distrugge le chiavi di crittografia rendendo i dati inaccessibili istantaneamente.
Per attivare questa procedura su macOS Ventura, Sonoma, Sequoia e versioni 2025:
- Aprire le Impostazioni di Sistema.
- Navigare nella sezione Generali e cliccare su Trasferisci o inizializza.
- Selezionare Inizializza contenuti e impostazioni.
Il sistema chiederà la password di amministratore e mostrerà un riepilogo di ciò che verrà cancellato. Dopo la conferma, il Mac si riavvierà più volte mostrando una barra di avanzamento, per poi riaccendersi sulla schermata di configurazione iniziale "Ciao". È il metodo ideale se si deve vendere il computer o se il sistema operativo funziona bene ma si vuole liberare spazio.
Metodo 2: Recovery Mode e Formattazione completa
Se il computer ha problemi gravi di avvio, oppure si possiede un modello Intel precedente al 2018, bisogna agire tramite la modalità di recupero. Questo metodo scarica una copia fresca di macOS direttamente dai server Apple.
Accesso alla Recovery
- Su Apple Silicon: Spegnere il Mac. Tenere premuto il tasto di accensione finché non appare la scritta "Carico opzioni di avvio". Selezionare Opzioni e poi Continua.
- Su Intel: Riavviare e tenere premuti immediatamente i tasti
Comando (⌘) + Rfino alla comparsa del logo della mela.
Cancellazione del disco
Una volta caricata la schermata delle utility, non bisogna cliccare subito su "Installa macOS", ma seguire questo ordine:
- Aprire Utility Disco.
- Selezionare il volume principale nella colonna di sinistra (spesso chiamato Macintosh HD). Se non visibile, cliccare su Vista > Mostra tutti i dispositivi.
- Cliccare sul pulsante Inizializza in alto.
- Impostare il formato su APFS e lo schema su Mappa partizione GUID.
- Confermare l'operazione (se richiesto, eliminare il "Gruppo di volumi" per una pulizia totale).
Solo dopo aver chiuso Utility Disco si potrà selezionare Reinstalla macOS dal menu principale. Attenzione: questa fase richiede una connessione internet solida via Wi-Fi o cavo Ethernet.
Metodo 3: Creazione di una chiavetta USB avviabile
Per gli utenti esperti o per chi deve aggiornare più macchine senza scaricare ogni volta il sistema operativo, l'installazione via USB (Bootable Installer) resta la strada maestra. Richiede una chiavetta da almeno 32 GB, preferibilmente USB-C o USB 3.0 per velocità di trasferimento adeguate.
Ecco come procedere seguendo la rotta di Navigaweb per non commettere errori nel terminale:
- Scaricare l'installer completo di macOS (es. Sequoia o la versione più recente disponibile) direttamente dal Mac App Store. A download ultimato, l'installer si aprirà da solo: bisogna chiuderlo senza procedere.
- Inserire la chiavetta, aprire Utility Disco e inizializzarla come Mac OS esteso (journaled), nominandola esattamente
MyVolume. - Aprire il Terminale e incollare il comando specifico per la versione scaricata.
Per macOS Sequoia (o versioni successive sostituendo il nome nel comando):
sudo /Applications/Install\ macOS\ Sequoia.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/MyVolume
Dopo aver premuto Invio e inserito la password di sistema, la creazione richiederà dai 10 ai 20 minuti. Per avviare da chiavetta: su Silicon tenere premuto il tasto accensione all'avvio; su Intel tenere premuto il tasto Opzione (Alt).
Dubbi frequenti e gestione post-installazione
Completata l'installazione, ci si trova davanti a un ambiente vergine. Ecco alcune risposte a domande comuni che sorgono in questa fase:
- Il Mac scalda e le ventole girano forte: Nelle prime ore dopo l'installazione è normale. Spotlight sta indicizzando l'intero disco e l'app Foto analizza le immagini. Il fenomeno sparisce entro 24 ore.
- Downgrade del sistema: Se l'ultima versione di macOS risulta troppo pesante per un hardware datato, l'unico modo per tornare indietro (es. da Sequoia a Sonoma) è utilizzare il Metodo 3 con una chiavetta USB contenente l'installer della versione precedente.
- Ripristino selettivo: Invece di usare l'Assistente Migrazione per importare tutto, suggeriamo di reinstallare le applicazioni una ad una scaricandole dai siti ufficiali. Questo evita di portarsi dietro file di preferenze corrotti o versioni software non ottimizzate per il nuovo OS.
Posta un commento