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Controlla quali app consumano più batteria su Android

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come scoprire le app che consumano più batteria se ci sono problemi di durata sul telefono (Android)

Consumo batteria su Android Il progresso tecnologico ha portato gli smartphone moderni ad avere tantissime funzioni innovative, ma su una caratteristica non ci è stato ancora il passo in avanti decisivo per portarci veramente nel futuro: la batteria.
Su Android è possibile notare ancora di più questo gap tecnologico: con il proprio smartphone ad uso anche solo leggermente intenso difficilmente arriviamo fino a sera (con la quantità di carica residua superiore al 20%), con il rischio di rimanere senza energia proprio quando dobbiamo ricevere o effettuare una chiamata importante.
Le app sono senza ombra di dubbio le principali responsabili di questo consumo elettrico, in particolare quelle che rimangono in memoria o si pongono in auto avvio senza che l'utente lo desideri.
In questa guida vedremo insieme tutti i metodi e gli strumenti per controllare il consumo batteria delle app su Android, così da renderci conto di quale app sta facendo scendere pericolosamente il livello di carica.

LEGGI ANCHE -> Applicazioni per ottimizzare il consumo di batteria su Android

Come trovare le app che consumano di più

Android offre strumenti integrati per monitorare il consumo della batteria. Per accedere a queste informazioni, basta andare su Impostazioni e cercare la sezione Batteria o, su alcuni dispositivi come Samsung, Batteria e manutenzione dispositivo. Qui, sotto la voce Utilizzo batteria, si trova una lista delle app ordinate per percentuale di consumo dall’ultima ricarica completa.

Uso della batteria su Android

Questa schermata mostra non solo quanta batteria ha usato ogni applicazione, ma anche dettagli utili come il tempo di attività in primo piano e in background. Ad esempio, un’app come TikTok o Instagram potrebbe consumare tanto perché aggiorna costantemente i feed o usa il GPS. Su dispositivi come Google Pixel o OnePlus, si può anche visualizzare un grafico che evidenzia i picchi di consumo, utile per individuare anomalie, come un’app che si attiva senza motivo in piena notte.

Perché alcune app consumano tanto

Non tutte le app sono uguali quando si parla di batteria. Quelle che fanno un uso intensivo di risorse come il GPS, la connessione dati o la fotocamera tendono a essere le più energivore. Social media come Facebook o Snapchat, app di streaming come YouTube, o persino giochi con grafica pesante sono spesso in cima alla lista. Il motivo? Continuano a lavorare in background, aggiornando notifiche, sincronizzando dati o tracciando la posizione, anche quando lo schermo è spento.

Un altro fattore è la scarsa ottimizzazione. Alcune app, magari sviluppate da team più piccoli, non gestiscono bene le risorse, lasciando processi attivi inutilmente. Persino le app delle big tech, che dovrebbero essere impeccabili, a volte esagerano con le richieste di dati o notifiche, quasi come se volessero ricordarci quanto sono indispensabili.

Trucchi per ridurre il consumo

Una volta individuate le app più affamate, ci sono diversi modi per limitarne l’impatto senza rinunciare a usarle. Ecco alcune strategie pratiche:

  • Limitare l’attività in background: In Impostazioni > App, selezionare l’app desiderata e andare su Utilizzo batteria. Qui si può scegliere tra tre modalità: Senza restrizioni (l’app funziona sempre, consumando di più), Ottimizzata (Android decide quando limitarla, consigliata per la maggior parte delle app) e Ristretto (blocca quasi del tutto l’attività in background, ma può influire su notifiche o funzionalità). Ad esempio, restringere un’app come LinkedIn non compromette troppo l’esperienza, ma può risparmiare batteria.
  • Disattivare notifiche inutili: Le notifiche push, soprattutto da app meteo o quelle di notizie, consumano energia perché tengono l’app attiva. In Impostazioni > Notifiche, si può disattivare quelle non essenziali. Meno lo schermo si accende per avvisi irrilevanti, meglio è.
  • Controllare i permessi: App che usano il GPS o i dati in background possono essere limitate. In Impostazioni > Posizione o Impostazioni > App > Permessi, si può impedire l’accesso costante alla posizione, scegliendo “Solo durante l’uso” per app come Uber o Strava, che non hanno bisogno di sapere dove si è 24/7.
  • Attivare il risparmio energetico: La modalità Risparmio batteria, disponibile in Impostazioni > Batteria, riduce l’attività di background, abbassa la luminosità e limita le animazioni. Su alcuni dispositivi, come i Pixel, esiste anche un’opzione Risparmio batteria estremo, perfetta quando la batteria è agli sgoccioli, ma che rende il telefono un po’ più “pigro”.

Un trucco poco conosciuto è controllare gli aggiornamenti. Le versioni più recenti delle app spesso includono ottimizzazioni per la batteria. In Google Play Store, andare su Gestisci app e dispositivo per verificare se ci sono update disponibili. Se un’app continua a consumare troppo nonostante gli aggiornamenti, potrebbe essere il caso di considerare alternative più leggere, come usare la versione web di un social media invece dell’app nativa.

Strumenti avanzati per i più curiosi

Per chi vuole andare oltre le impostazioni di base, esistono app gratuite che offrono dettagli più approfonditi sul consumo della batteria. Una delle più apprezzate è AccuBattery. Questa non solo mostra quali app consumano di più, ma fornisce anche dati sulla salute della batteria, come la capacità residua rispetto a quella dichiarata dal produttore. Serve qualche giorno di utilizzo per ottenere dati precisi, ma i grafici e le statistiche sono chiari anche per chi non è un esperto.

Un’altra opzione è Battery Guru è un'app gratuita, che non richiede root tranne per la funzionalità di conta dei wakelocks di cui abbiamo parlato prima. La funzionalità di monitoraggio di questa app permette di scoprire quali applicazioni stanno uccidendo la batteria dello smartphone Android usando diversi strumenti. Si può quindi dare una rapida occhiata sull'utilizzo della batteria in base alle telefonate, il tempo sullo schermo, l'attività del WiFi e, con l'App Sucker, ottenere informazioni più dettagliate sull'utilizzo della CPU compresi i wakelocks.

Con Greenify. potremo controllare l'ibernazione delle app non utilizzate e residenti in memoria in maniera ancora più avanzata rispetto al sistema Doze, così da risvegliarle solo quando necessario (azzerando consumo CPU e Wakelock).
L'app funziona bene anche senza permessi di root attivi, ma con quest'ultimi permette di risparmiare molta più energia riuscendo a bloccare l'avvio dei processi e delle app con i permessi di super utente (cosa non sempre possibile con i permessi normali).

LEGGI ANCHE: Ottimizzare la Batteria su Android: Guida ai Migliori Trucchi



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