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WhatsApp e Privacy: Come controllare i dati e proteggere l’account

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ome gestire la privacy su WhatsApp, quali dati vengono raccolti e come proteggere le informazioni del tuo account in modo semplice e sicuro

controlli privacy whatsapp WhatsApp è il re delle app di messaggistica, con oltre due miliardi di utenti che si scambiano messaggi, foto e vocali ogni giorno. Ma dietro la comodità di chiacchiere istantanee si nasconde il solito problema privacy di ogni app Meta (Facebook): I dati che condividiamo con l’app, spesso senza pensarci, finiscono in un vortice di informazioni gestito da Meta, la casa madre di Facebook e Instagram. E no, non si tratta solo del contenuto dei tuoi messaggi. Scaviamo nel cuore delle impostazioni di privacy WhatsApp, esploriamo cosa viene raccolto e come riprendere il controllo.


Cosa raccoglie WhatsApp e perché dovrebbe interessarti

Quando apri WhatsApp e invii un messaggio, è facile pensare che tutto rimanga tra te e il destinatario. Dopotutto, l’app vanta la crittografia end-to-end, che rende i tuoi messaggi, chiamate e video inaccessibili persino a WhatsApp stesso. Ma la privacy non si ferma al contenuto dei tuoi messaggi. L’app raccoglie una quantità sorprendente di dati di utilizzo e metadati, come il tuo numero di telefono, l’indirizzo IP, il modello del dispositivo, il sistema operativo, la durata delle tue sessioni e persino la tua posizione approssimativa, dedotta da codici di area o connessioni di rete. Questi dati, anche se non svelano cosa scrivi, raccontano molto su chi sei, con chi parli e quando.

Questi dati, raccolti in modo automatico, possono essere condivisi con altre aziende di Meta per scopi come personalizzazione degli annunci o miglioramento dei servizi. Se hai mai notato pubblicità su Facebook stranamente in linea con i tuoi interessi, non è magia, ma semplicemente il risultato di un intreccio di informazioni che passano da un’app all’altra. E, anche se WhatsApp non legge i tuoi messaggi, i metadati possono essere usati per tracciare abitudini e comportamenti, un aspetto che fa storcere il naso a chi tiene alla propria riservatezza.

Le impostazioni di privacy in Whatsapp

WhatsApp offre diverse opzioni per limitare la condivisione dei tuoi dati e proteggere la tua privacy. Accedendo al menu Impostazioni > Privacy sull’app, puoi personalizzare chi vede cosa. Ad esempio, puoi decidere se il tuo ultimo accesso o lo stato online siano visibili a tutti, solo ai tuoi contatti o a nessuno. Disattivare queste opzioni è un buon punto di partenza per chi vuole passare inosservato, magari per evitare quel messaggio di zia Pina alle tre del mattino. Puoi anche limitare chi vede la tua foto del profilo o il tuo stato, scegliendo tra tutti, i tuoi contatti o solo persone specifiche.

Si possono quindi nascondere l'ultimo accesso e le conferme di lettura, nascondere le Info, mostrare lo stato solo ad alcuni contatti, disattivare la condivisione della posizione attuale in Whatsapp e gestire la lista Contatti bloccati.

Un’altra funzione utile è il controllo sui gruppi. Per impostazione predefinita, chiunque con il tuo numero può aggiungerti a un gruppo, ma puoi cambiare questa opzione in modo che solo i tuoi contatti possano farlo, o addirittura richiedere un invito privato. Questo è particolarmente utile per evitare quei gruppi caotici pieni di sconosciuti che condividono meme dubbi o catene di sant’Antonio. Inoltre, disattivando i download automatici di foto e video (Impostazioni > Spazio e dati), puoi risparmiare spazio sul telefono e ridurre il rischio di salvare contenuti indesiderati.

Per chi vuole andare oltre, attivare la bloccare l'accesso con PIN o password su Whatsapp (Impostazioni > Account > Verifica in due passaggi) aggiunge un livello di sicurezza. Con un PIN personale, anche se qualcuno ottiene il tuo numero, non potrà accedere al tuo account senza fatica. E se usi i backup, assicurati di abilitare il backup crittografato end-to-end (Impostazioni > Chat > Backup), perché i backup su Google Drive o iCloud non sono automaticamente protetti, lasciando i tuoi dati vulnerabili se qualcuno accede al tuo account cloud.

I dati condivisi con Meta

Dal 2014, quando Facebook ha acquisito WhatsApp, le politiche sulla privacy sono cambiate, e non sempre in meglio. Nel 2021, un aggiornamento delle condizioni d’uso ha fatto scalpore, spingendo molti utenti a migrare verso alternative come Signal o Telegram. L’aggiornamento ha chiarito che, se interagisci con account business su WhatsApp, i tuoi dati, come il numero di telefono o i dettagli delle transazioni, possono essere condivisi con Meta per ottimizzare pubblicità su altre piattaforme, come Facebook o Instagram. Anche se WhatsApp ha specificato che i messaggi personali rimangono crittografati, la condivisione di metadati e informazioni sulle interazioni con le aziende ha sollevato dubbi.

Per esempio, se contatti un negozio tramite WhatsApp per chiedere informazioni su un prodotto, quelle interazioni potrebbero essere usate per mostrarti annunci mirati su Instagram. Nonostante le proteste, l’opzione di opporsi a questa condivisione è sparita nel 2016 per la maggior parte degli utenti, lasciando poco spazio di manovra.

Come vedere i tuoi dati e cosa puoi fare

Se sei curioso di sapere esattamente quali informazioni WhatsApp ha su di te, puoi richiedere un rapporto sui dati dell’account (Impostazioni > Account > Richiedi info account). In circa tre giorni, riceverai un file che elenca dettagli come il tuo numero, i gruppi a cui sei iscritto e le impostazioni attive. Non aspettarti rivelazioni sconvolgenti: non include i messaggi, ma dà un’idea di quanto l’app sappia di te. Questo rapporto può essere utile anche se vuoi trasferire i tuoi dati a un’altra app.

Nuove funzionalità e privacy: cosa è cambiato di recente

Negli ultimi anni, WhatsApp ha introdotto alcune funzioni che migliorano il controllo sulla privacy. La possibilità di uscire dai gruppi in silenzio, senza quella notifica imbarazzante che annuncia a tutti il tuo addio, è un toccasana per chi vuole sgattaiolare via senza drammi. Inoltre, la funzione di messaggi a visualizzazione unica permette di inviare foto o video che spariscono dopo essere stati visti, perfetta per condividere contenuti sensibili senza lasciare tracce. Presto dovrebbe arrivare anche un’opzione per impedire gli screenshot di certi messaggi, anche se non è ancora disponibile al momento.

Si può oggi anche eliminare un messaggio Whatsapp dopo averlo inviato, entro due giorni, per rimuoverlo anche dal telefono del destinatario. Queste aggiunte mostrano che WhatsApp sta cercando di rispondere alle critiche.

Alternative a WhatsApp: vale la pena cambiare?

Se la condivisione dei dati con Meta non piacesse, si potrebbero considerare altre app di messaggistica privata che mettono la privacy al primo posto come Signal, una delle preferite da chi cerca un’app senza compromessi: crittografia end-to-end, raccolta minima di metadati e nessuna affiliazione con colossi tech. È come WhatsApp, ma senza il bagaglio di Meta, anche se ha meno utenti e qualche funzione in meno. Telegram, invece, offre più flessibilità con i suoi canali e gruppi pubblici, ma la crittografia end-to-end non è attiva di default, quindi richiede un po’ di attenzione in più.





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