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Meglio spegnere il pc o metterlo in standby (sospensione)?

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Meglio arrestare il PC per spegnerlo completamente o usare l'opzione della Sospensione per metterlo in standby?

spegni pc o sospensione Quando si deve spegnere il PC si dà per scontato l'utilizzo dell'opzione "Arresta il sistema", che è quella che porta il computer a spegnersi del tutto. Non tutti sanno che, però, è possibile utilizzare un'altra opzione per spegnere il computer, ossia quella della sospensione (oltre l'opzione dell'ibernazione che è ancora diversa).
Anche se in linea generale la sospensione provoca comunque un consumo minimo di elettricità (sopratutto se rimane in quello stato per lungo tempo), alcuni sostengono che accendere e spegnere un computer troppe volte possa danneggiare i componenti hardware e diminuire la loro durata complessiva.
Se sia meglio arrestare il PC per spegnerlo completamente o se usare l'opzione della Sospensione per metterlo in standby rimane ancora un dibattito vivo nei forum di esperti ed anch'io, onestamente, non saprei dare un'indicazione netta su una o l'altra scelta.
Quello però che possiamo fare è di guardare i vantaggi e gli svantaggi di tutte e due le opzioni, in modo da avere tutti i dati da usare per farsi un'opinione sulla questione e scegliere quindi di spegnere o sospendere il PC a seconda della circostanza e della frequenza d'uso.

Cosa succede quando si spegne o si sospende il PC

Per capire quale opzione scegliere, è utile sapere cosa accade al computer in ciascuna modalità. Quando si arresta il sistema, il PC si spegne del tutto: i programmi si chiudono, il sistema operativo si ferma e l’hardware smette di consumare energia significativa. La memoria RAM si svuota, e al riavvio il computer parte da zero, caricando tutto da capo. Questo processo richiede più tempo, ma garantisce un riavvio pulito, utile per risolvere piccoli problemi software.

La sospensione, invece, è una via di mezzo: il PC entra in uno stato di basso consumo, mantenendo i dati nella RAM per riprendere rapidamente il lavoro. I componenti principali, come il processore e il disco, si “spengono” temporaneamente, ma la RAM resta attiva, consumando una piccola quantità di energia. Su un portatile, questo può significare un leggero drenaggio della batteria.

L’ibernazione, meno comune, salva lo stato del sistema sul disco rigido e spegne quasi completamente il PC, usando ancora meno energia rispetto alla sospensione, ma con un riavvio più lento.

Impatto sull’hardware: il mito dello stress

Un tempo si pensava che accendere e spegnere il PC frequentemente potesse “stressare” i componenti, come l’alimentatore o il disco rigido. La teoria era che i picchi di corrente durante l’accensione potessero ridurre la vita dell’hardware. Oggi, però, i computer moderni sono progettati per sopportare migliaia di cicli di accensione senza problemi. Secondo Dell, il tempo medio tra i guasti (MTBF) dei componenti meno affidabili supera i tre anni, e molti durano oltre un decennio. Spegnere il PC una volta al giorno non è quindi un rischio significativo per l’hardware.

Detto questo, lasciare il PC sempre acceso o in standby non è necessariamente una scelta migliore. Un computer perennemente attivo può accumulare calore, specialmente se la ventilazione non è ottimale, e il calore resta il principale nemico dei componenti elettronici. Le ventole, in particolare, possono usurarsi più velocemente se il PC non si spegne mai. La soluzione ideale sembra un compromesso: spegnere il PC di notte o durante periodi di inattività prolungati, e usare la sospensione per pause brevi durante la giornata.

Consumo energetico

Il consumo energetico è un fattore chiave, soprattutto in tempi in cui i costi dell’elettricità sembrano salire più velocemente degli abbonamenti alle piattaforme di streaming. Un PC in standby consuma generalmente tra 1 e 5 watt, a seconda del modello, mentre un computer spento può consumare una quantità minima (0,5-1 watt) se resta collegato alla presa, a causa delle moderne schede madri che non si “spengono” mai del tutto. Per fare un esempio, un PC desktop medio in standby può aggiungere qualche euro all’anno alla bolletta, mentre un portatile è ancora più efficiente.

L’ibernazione è la modalità più parsimoniosa, con un consumo vicino allo zero, ma non è sempre pratica per un uso frequente. Spegnere il PC completamente è l’opzione più ecologica e conveniente, soprattutto se non si prevede di usarlo per diverse ore. Per chi vuole davvero azzerare i consumi, staccare la spina o usare una ciabatta con interruttore è la mossa definitiva, anche se un po’ scomoda.

Prestazioni e manutenzione del sistema

Un PC che non viene mai spento può diventare un po’ come una scrivania disordinata: accumula “spazzatura” digitale. I programmi aperti consumano RAM, e i processi in background possono rallentare il sistema nel tempo. Spegnere il PC almeno una volta ogni paio di giorni consente di “ripulire” la memoria e migliorare le prestazioni. Inoltre, molti aggiornamenti di sistema richiedono un riavvio completo per essere applicati, il che rende lo spegnimento periodico una buona abitudine.

La sospensione, d’altra parte, è perfetta per chi lavora a intermittenza: si può riprendere esattamente da dove si era interrotto, senza dover riaprire documenti o applicazioni. Tuttavia, lasciare il PC in standby per giorni può causare piccoli malfunzionamenti, specialmente se il software non è perfettamente ottimizzato. L’ibernazione, pur salvando lo stato del sistema, è meno usata perché più lenta nel ripristino rispetto alla sospensione.

Sicurezza: un aspetto da non sottovalutare

Dal punto di vista della sicurezza, spegnere il PC è la scelta più sicura. Un computer spento è immune da attacchi informatici o accessi non autorizzati, a differenza di uno in standby, che resta parzialmente attivo e potenzialmente vulnerabile, soprattutto se connesso a internet. Su un portatile, la sospensione automatica alla chiusura dello schermo è comoda, ma senza una password robusta un utente non autorizzato potrebbe accedere ai dati semplicemente riattivandolo. Per chi lavora con informazioni sensibili, spegnere il PC o attivare il blocco con password durante le pause è fondamentale.

Quando scegliere una modalità piuttosto che l’altra

La scelta tra spegnimento e standby dipende dall’uso del PC:

  • Pausa breve (qualche ora): la sospensione è la soluzione più pratica, perché consente di riprendere il lavoro in pochi secondi senza stressare l’hardware o consumare troppa energia.
  • Inattività prolungata (notte o giorni): spegnere il PC è preferibile per risparmiare energia, ridurre l’usura e migliorare la sicurezza. Se si vuole un compromesso, l’ibernazione è una valida alternativa.
  • Uso specifico (es. server o backup): in casi come server domestici o attività di manutenzione automatica (backup, aggiornamenti), lasciare il PC acceso o in standby può essere necessario, ma richiede una configurazione attenta per evitare consumi inutili.
Riguardo la sospensione, ricordo un trucco speciale spiegato qualche tempo fa che permette di sospendere e accendere il computer ad un orario stabilito, in modo da averlo acceso e pronto quando serve.

Impostazioni utili su Windows e macOS

Per ottimizzare la gestione del PC, sia Windows che macOS offrono opzioni per personalizzare il comportamento di sospensione e spegnimento. Su Windows, dalle opzioni di risparmio energetico di Windows, ossia da “Impostazioni > Sistema > Alimentazione e batteria” si può regolare quanto tempo il PC aspetta prima di entrare in modalità sospensione ed è anche possibile configurare il comportamento del pulsante di accensione o della chiusura dello schermo, scegliendo tra spegnimento, sospensione o ibernazione.

Su macOS, le opzioni si trovano in “Preferenze di Sistema > Risparmio Energia”, dove si può impedire al Mac di andare in stop automatico o regolare il tempo di inattività prima della sospensione.

Un consiglio pratico: controllare che l’avvio rapido su Windows sia attivo (di solito lo è di default), perché riduce il tempo di accensione senza compromettere la stabilità. Su un Mac, la modalità “Stop Sicuro” è sempre attiva sui portatili per proteggere la batteria, ma può essere personalizzata per i desktop.

Tenere conto che l’avvio rapido, funzione abilitata di default su molti sistemi Windows, è un un mix tra uno spegnimento tradizionale e l’ibernazione che accelera il processo di accensione del PC dopo uno spegnimento. Quando si spegne il computer con l’avvio rapido attivo, Windows salva una parte dello stato del sistema (principalmente il kernel) sul disco rigido in un file di ibernazione, ma chiude tutte le applicazioni e le sessioni utente. Al riavvio, il PC carica rapidamente questo stato salvato, riducendo il tempo necessario per avviare il sistema operativo rispetto a un’accensione completa da zero.

Per finire, ricordo la guida per per risolvere il problema se il PC si sveglia da solo dalla sospensione.



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