Attivare i comandi vocali di Google Gemini su ogni smartphone

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come configurare i comandi vocali di Gemini su Android e iPhone per un’assistenza AI avanzata, con soluzioni ai problemi più comuni

Attivare Hey Google I comandi vocali sono diventati sempre più parte integrante dei moderni telefoni, visto anche la continua evoluzione degli assistenti vocali: ormai parlano con un tono di voce molto naturale e convincente, al punto da poter essere scambiati per umani.

Oggi vale davvero la pena esplorare le potenzialità di un assistente vocale evoluto con Google Gemini: il nuovo assistente AI di Google non è più un mero esecutore di comandi come poco tempo fa, ma offre un’esperienza conversazionale più fluida e intelligente. Disponibile su Android e, con alcune limitazioni, su iPhone, Gemini permette di eseguire comandi complessi, generare testi e analizzare contenuti sullo schermo. Configurare i comandi vocali è un processo semplice, ma richiede attenzione per sfruttarne appieno le capacità. Di seguito, i passaggi per attivare Gemini su qualsiasi smartphone compatibile, con suggerimenti per un’esperienza ottimale.

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Gemini si distingue per la sua intelligenza artificiale generativa, capace di comprendere richieste articolate e rispondere in modo naturale. Si può chiedere di scrivere un’email, riassumere un articolo o generare idee creative, tutto tramite voce. Su Android, può sostituire completamente l’assistente predefinito, mentre su iPhone si affianca a Siri. La modalità Gemini Live offre una conversazione fluida, simile a una chiacchierata, che mantiene il contesto anche cambiando argomento.

Nonostante i vantaggi, Gemini ha qualche limite: non supporta ancora tutte le funzioni di Google Assistant, come il controllo completo dei contenuti multimediali o alcune routine avanzate. Su dispositivi meno recenti, le risposte vocali potrebbero essere leggermente più lente. Tuttavia, la sua versatilità lo rende ideale per chi cerca un assistente dinamico e intelligente.

Configurare Gemini su Android

Per attivare i comandi vocali di Gemini su Android, il processo è rapido e intuitivo. Ecco i passaggi principali:

  • Scaricare l’app Gemini: disponibile su Google Play Store, richiede almeno Android 10 e 2 GB di RAM. Dopo il download, accedere con l’account Google.
  • Impostare Gemini come assistente predefinito: aprire l’app Gemini, seguire le istruzioni iniziali e selezionare “Usa Gemini”. In alternativa, andare in Impostazioni > App > App predefinite > App assistente digitale e scegliere Google (o Gemini, se visibile).
  • Attivare “Hey Google”: nell’app Google, toccare l’icona del profilo, andare su Impostazioni > Assistente Google > Hey Google e Voice Match e attivare Hey Google. Configurare Voice Match per il riconoscimento vocale, anche a schermo bloccato, se supportato.
  • Abilitare il contesto della schermata: nell’app Gemini, andare su Impostazioni > Contesto della schermata e attivare Utilizza testo sullo schermo e Usa screenshot. Questo permette di fare domande su ciò che appare sullo schermo.

Completata la configurazione, Gemini si attiva con “Hey Google” o con gesture come la pressione prolungata del tasto di accensione. Ad esempio, si può dire “Hey Google, scrivi un messaggio a Marco” o “Hey Google, riassumi questa pagina web”.

In un altro articolo possiamo leggere come controllare la cronologia dei comandi vocali registrati su Google.

Usare Gemini su iPhone

Su iPhone, Gemini non può sostituire Siri, ma è possibile utilizzarlo tramite l’app dedicata. Ecco come fare:

  • Installare l’app Gemini: scaricarla da App Store e accedere con l’account Google.
  • Attivare i comandi vocali: aprire l’app e toccare l’icona del microfono per parlare. Si può usare Siri per avviare Gemini dicendo “Ehi Siri, apri Gemini”. Per la modalità Gemini Live, toccare l’icona delle lineette in basso a destra.
  • Limitazioni su iOS: Gemini non si integra direttamente con il sistema e richiede l’apertura dell’app per i comandi vocali, a meno di usare Siri come intermediario.

Un vantaggio: Gemini Live permette di continuare la conversazione anche con lo schermo bloccato o durante l’uso di altre app, rendendo l’esperienza più fluida di quanto si potrebbe pensare.

Ottimizzare l’esperienza con Gemini Live

Gemini Live è la modalità conversazionale più avanzata, ideale per interazioni complesse come pianificare un viaggio o discutere di argomenti specifici. Si attiva dall’app Gemini toccando l’icona “Live”. Per sfruttarla al meglio:

  • Usare un linguaggio naturale: frasi come “Dimmi qualcosa sui pianeti” o “Com’è il clima su Marte?” funzionano senza bisogno di comandi rigidi.
  • Integrare con le app Google: Gemini si collega a Gmail, Google Maps e Google Keep per aggiungere promemoria o cercare informazioni.
  • Testare in multitasking: si può chiedere “Cosa sto guardando?” mentre si visualizza un video su YouTube o una pagina web.

Un limite: Gemini Live potrebbe richiedere un abbonamento a Gemini Advanced per alcune funzionalità premium, come l’integrazione avanzata con le app Google. Questo potrebbe deludere chi cerca un’esperienza completa senza costi.

Risolvere problemi comuni

Alcuni intoppi possono verificarsi durante l’uso. Ecco come affrontarli:

  • “Hey Google” non attiva Gemini: verificare che Hey Google sia attivo nell’app Google e che Voice Match sia configurato. Controllare che Gemini sia l’assistente predefinito.
  • Risposte lente: una connessione internet stabile è essenziale, poiché Gemini dipende dal cloud. Su dispositivi meno recenti, le prestazioni potrebbero essere inferiori.
  • Incompatibilità: Gemini richiede Android 10 o iOS 15. Su dispositivi più vecchi, si dovrà usare Google Assistant.

Se Gemini non convince, è possibile tornare a Google Assistant da Impostazioni > App > App predefinite, selezionando Assistente Google.

Gemini rispetto alla concorrenza

Rispetto a Siri e Alexa, Gemini eccelle per la gestione di richieste complesse grazie alla sua AI generativa. Siri è più integrato su iPhone, mentre Alexa domina nella domotica. Gemini si distingue per la multimodalità, supportando input vocali, testuali e visivi, come l’analisi di immagini tramite fotocamera. Tuttavia, la dipendenza da internet e la mancanza di alcune funzioni offline lo rendono meno pratico in mobilità rispetto a Google Assistant.

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