Perchè i router usano indirizzo IP di tipo 192.168.X.X?
Quando si usa un router per collegarsi a internet, quasi sempre si potrà notare che tutti i dispositivi, computer o tablet o smartphone, che si collegano a internet tramite quel router, hanno come indirizzo IP interno 192.168.X.X.Perchè in tutte le case e gli uffici del mondo gli indirizzi IP assegnati dal router inizia quasi sempre con 192.168 e non con altri numeri?
In breve, perchè qualcuno ha deciso questo e, per convenzione, ormai è diventato lo standard.
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Configurare una stampante o accedere al pannello di controllo del modem porta quasi sempre a digitare numeri familiari come 192.168.0.1 o 192.168.1.1. Sembra una coincidenza che milioni di case e uffici in tutto il mondo condividano la stessa sequenza numerica per le loro reti interne, ma in realtà è una scelta ingegneristica precisa, nata per salvare Internet dal collasso molto prima che diventasse quello che è oggi.
Non si tratta di un caso, ma di uno standard definito per gestire la scarsità di risorse digitali. Se ogni dispositivo in ogni casa avesse un indirizzo pubblico univoco, la rete globale si sarebbe saturata già negli anni '90.
La necessità degli indirizzi privati (RFC 1918)
La risposta tecnica risiede in un documento storico del 1996 chiamato RFC 1918. In quel periodo, gli ingegneri si accorsero che gli indirizzi IPv4 (il sistema che usiamo per identificare i dispositivi, composto da quattro numeri) stavano finendo rapidamente. Non c'erano abbastanza combinazioni per assegnare un IP pubblico a ogni singolo computer del pianeta.
Per risolvere il problema, l'organismo che gestisce gli standard di Internet (IETF) decise di riservare tre blocchi di indirizzi specifici per l'uso "privato". Questi indirizzi non possono viaggiare su Internet pubblica; funzionano solo all'interno di una rete locale (LAN). Questo significa che il tuo PC può avere l'IP 192.168.1.10 e il PC del tuo vicino può avere lo stesso identico IP, senza creare conflitti, perché i due non si vedono mai direttamente dall'esterno.
Ecco i tre intervalli riservati per le reti private:
- Classe A (10.0.0.0 - 10.255.255.255): Usata dalle grandi aziende. Può ospitare oltre 16 milioni di dispositivi.
- Classe B (172.16.0.0 - 172.31.255.255): Usata per reti di medie dimensioni.
- Classe C (192.168.0.0 - 192.168.255.255): Usata per reti domestiche e piccoli uffici.
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Perché proprio la Classe C per le case?
La scelta del 192.168.x.x per i router domestici è dettata dalla dimensione della rete. Questo intervallo appartiene alla "Classe C", progettata per gestire reti con un massimo di 254 dispositivi.
Per una casa o un piccolo ufficio, avere 254 indirizzi disponibili è più che sufficiente (difficilmente avrai più di 200 telefoni e computer collegati al Wi-Fi). Usare una Classe A (che inizia con 10.x.x.x) sarebbe stato uno spreco di spazio logico e avrebbe reso la gestione delle sottoreti (subnet mask) inutilmente complessa per l'utente medio. I produttori di router come TP-Link, Netgear o quelli forniti da TIM e Vodafone, hanno quindi adottato questo standard come impostazione di fabbrica per semplificare la vita a tutti.
Il ruolo chiave del NAT
Ora che abbiamo capito perché l'indirizzo interno è privato, bisogna spiegare come fai a navigare su Internet se quel numero "non può uscire" di casa. Qui entra in gioco il NAT (Network Address Translation).
Seguendo la rotta di Navigaweb nel funzionamento del router, possiamo immaginare il NAT come un centralinista. Quando il tuo smartphone (192.168.1.5) chiede di aprire Google, il router prende la richiesta, cancella il tuo indirizzo privato mittente e ci mette sopra il suo unico indirizzo pubblico (quello assegnato dal provider). Spedisce la richiesta a Google, riceve la risposta e poi si ricorda di rispedire i dati al tuo smartphone specifico.
Grazie a questo meccanismo, un solo indirizzo IP pubblico reale può servire decine di dispositivi interni che usano indirizzi fittizi della serie 192.168.
Altro da sapere
Tutto questo sistema di indirizzi privati e NAT è, in realtà, un enorme "cerotto" temporaneo che dura da trent'anni. La soluzione definitiva è il protocollo IPv6, che offre un numero di indirizzi talmente vasto (miliardi di miliardi) da poter assegnare un IP pubblico univoco a ogni singolo tostapane o lampadina intelligente, rendendo obsoleto il 192.168.x.x. Tuttavia, la transizione è lenta e il vecchio caro 192.168 resterà nelle nostre case ancora per molto tempo.
- Posso cambiare 192.168.1.1? Sì, nelle impostazioni del router si può scegliere di usare 10.0.0.1 o qualsiasi altro IP privato, ma non porta vantaggi reali in casa.
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Come trovo il mio IP? Su Windows basta aprire il prompt dei comandi e digitare
ipconfig. - Perché a volte è 0.1 e a volte 1.1? Dipende dal produttore. Netgear usa spesso la sottorete 0, mentre Linksys o Asus preferiscono la 1. Non cambia nulla a livello tecnico.
- Cosa succede se due PC hanno lo stesso IP? Si crea un conflitto di indirizzi IP e nessuno dei due riuscirà a navigare finché il router (tramite DHCP) non ne assegna uno nuovo.
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