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Impedire a Meta di usare i tuoi dati per l'IA: link diretti per Facebook e Instagram

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Da qui, tutti i moduli forniti da Meta per opporsi all'utilizzo dei contenuti pubblici su Facebook e Instagram per l'addestramento della sua IA

meta ai privacy Meta, la gigantesca macchina dietro Facebook e Instagram, ha deciso, come tutte le Big Tech, di tuffarsi a capofitto nel mondo dell’intelligenza artificiale. Ma c’è un dettaglio che ha fatto storcere il naso a molti: per allenare i suoi modelli di IA, Meta vuole utilizzare i dati personali degli utenti, come foto, post e stories condivisi pubblicamente. La notizia ha scatenato un bel po’ di discussioni, soprattutto in Europa, dove la privacy è sempre stato un tema caldo (mentre negli USA sembra non interessi a nessuno).
È davvero possibile opporsi a Metà perché non utilizzi i nostri dati per l'addestramento dell'IA? La risposta è sì, ma bisogna agire in fretta, sapere come muoversi e non cadere in facili allarmismi ed alle bufale. Ecco cosa sta succedendo e come proteggere i propri dati.

Perché Meta vuole i tuoi dati

L’intelligenza artificiale generativa, come quella che Meta sta sviluppando, ha sempre fame di dati. Più ne ha, meglio impara a creare testi, immagini o video realistici. Mentre Google e Microsoft utilizzano i dati dei siti web ed Apple i dati degli iPhone venduti, Meta vuole usare i contenuti pubblicati su Facebook o Instagram – dai selfie ai meme spiritosi. Tutto è miniera d’oro per addestrare questi sistemi.

Meta ha annunciato che, a partire dal 26 maggio 2025, ha iniziato a utilizzare i dati pubblici degli utenti europei per migliorare i suoi modelli di IA. Questo include post, foto, video e persino i commenti che lasci in giro. Anche se non ci siamo opposti prima, non è ancora tardi e possiamo rimediare.

Meta usa solo contenuti pubblici

Attenzione, si parla di post pubblici e non quelli privati. Praticamente dalla nascita di Facebook è sempre stato raccomandato di non pubblicare fatti privati e foto personali con visibilità pubblica quindi ecco subito il primo mito da sfatare: che ci si opponga oppure no, se non scriviamo su Facebook in modo pubblico, come farebbero solo creator ed influencer, non abbiamo nulla di cui preoccuparci, sia se ci opponiamo a Meta, sia se lasciamo come sta.

Sono sempre pubblici, invece, i dati come Nome, Nome utente di Facebook e Instagram, Immagine del profilo, Attività su gruppi pubblici, Pagine e canali, commenti o recensioni su post, foto e contenuti pubblici. Per questi dati, non si può fare nulla se non cancellare l'account Facebook e Instagram.

Tutto il resto può essere reso privato, pertanto non disponibile alla raccolta per le IA o altri motivi. Per rendere privati i post e tutto quello che si scrive e si pubblica in Facebook, c'è un'opzione unica nelle impostazioni Privacy dell'account. Questo è il link per attivare l'opzione post privati: https://www.facebook.com/settings/bundled

La bufala del post su Facebook da condividere

Prima di addentrarci alle cose serie, ci tenevo, di nuovo, a sottolineare che quella del messaggio Facebook per opporsi è sempre una bufala. Circola da anni una catena su Facebook che invita gli utenti a pubblicare un post con frasi come “Non autorizzo Meta a usare i miei dati...” per bloccare l’uso delle proprie informazioni. Questo è uno scherzo, una vera e propria bufala. Scrivere un post di questo tipo non ha alcun valore legale, non impedisce a Meta di utilizzare i tuoi dati per l’addestramento dell’IA o per altri scopi previsti dai termini di servizio e non ti fa sembrare sveglio (per non dire di peggio).

L’unico modo per opporsi davvero è seguire i canali ufficiali, come il modulo fornito da Meta.

Come opporsi a Meta: il modulo e i passaggi chiave

opporsi a meta

La buona notizia è che Meta è stata costretta ad offrire un modulo per opporsi all’uso dei propri dati per l’addestramento dell’IA. La cattiva è che bisogna farlo però manualmente tramite un modulo che non è facile trovare ed il tempo a disposizione non è infinito. Gli utenti europei possono compilare un modulo online per esercitare il loro diritto di opposizione, come previsto dal GDPR. Questo modulo è accessibile direttamente dalle piattaforme di Meta, ma non è esattamente un’insegna al neon che ti invita a cliccarci sopra.

Il modulo di Meta per opporsi è stato inviato via email a tutti gli iscritti. Se non l'hai visto, prova a cercare la mail con oggetto: Scopri come useremo le tue informazioni mentre miglioriamo l'intelligenza artificiale (IA) in Meta .

Se non troviamo l'email o vogliamo fare prima possiamo opporci sia su Facebook che su Instagram da questi 3 link

Anche dopo il 27 maggio 2025, ci si può ancora opporre all’uso dei dati futuri per l’addestramento dell’IA.

Dopo questa data, però, i dati pubblici caricati prima della tua opposizione potrebbero già essere stati usati, e il GDPR non garantisce la possibilità di “cancellarli” dai modelli di IA, poiché i dati, una volta elaborati, sono impossibili da rimuovere.

Il contesto europeo: il GDPR come scudo

In Europa, il GDPR ha funzionato bene per questo problema. Grazie a questo regolamento, Meta non può semplicemente prendere i tuoi dati e farne quello che vuole senza il tuo consenso. Organizzazioni come NOYB, un gruppo che si batte per i diritti digitali, hanno alzato la voce contro le pratiche di Meta. Recentemente, NOYB ha inviato una lettera di diffida a Meta, minacciando azioni legali se l’azienda non rispetterà le regole europee. Questo ha spinto Meta a offrire il modulo di opposizione, ma c’è chi sostiene che l’azienda stia giocando un po’ troppo sul filo del rasoio, rendendo il processo meno visibile di quanto dovrebbe.

Personalmente, trovo che il modulo sia una soluzione accettabile, ma sarebbe stato meglio se Meta avesse chiesto un consenso esplicito prima di raccogliere i dati, anziché costringere gli utenti a correre ai ripari.

Cosa succede se non ti opponi

Se non fai nulla, Meta utilizzerà i dati pubblici (come abbiamo spiegato sopra) per addestrare la sua IA. Questo non significa che il nostro nome finirà in un database pubblico o che le nostre foto potranno essere usate per creare deepfake (almeno, non direttamente). Tuttavia, i nostri contenuti contribuiranno a migliorare algoritmi che potrebbero generare contenuti simili ai nostri o essere usati in modi che non puoi prevedere. Per esempio, una frase spiritosa potrebbe ispirare un modello di IA a scrivere testi simili e la foto di un tramonto potrebbe aiutare l’IA a generare immagini più realistiche.

Il vero nodo è il controllo. Una volta che i tuoi dati entrano nel sistema, non hai più voce in capitolo su come vengono elaborati. Per questo, se la privacy ti sta a cuore, vale la pena perdere cinque minuti per compilare il modulo.

Altri modi per proteggere la tua privacy

Opporsi all’uso dei dati per l’IA è solo un pezzo del puzzle. Se vuoi ridurre l’impronta dei tuoi dati su Facebook e Instagram, ci sono alcuni accorgimenti utili. Per esempio, rivedi le impostazioni di visibilità su Facebook.

Passare a un profilo privato su Instagram o limitare chi può vedere i tuoi post (se usiamo Instagram per cose private conviene farlo). Su Facebook pubblichiamo con visibilità pubblica soltanto se non parliamo di fatti privati o se vogliamo diventare influencer. In ogni caso evitare sempre di condividere informazioni sensibili, come numeri di telefono o indirizzi, anche nei commenti, ma questo valeva anche prima.

Un altro suggerimento è controllare le app di terze parti collegate ai tuoi account. Vai nella sezione “App e siti web” delle impostazioni e revoca l’accesso a quelle che non usi più.

Meta non è l’unica a voler usare i dati degli utenti per l’IA. Altre aziende, come Google o Microsoft, stanno seguendo una strada simile, quindi vale la pena informarsi. ma in Europa il GDPR rappresenta un ostacolo non da poco. La situazione con Meta ha acceso i riflettori su un problema più grande perchè si tratta di un social network, le big tech spesso contano sul fatto che gli utenti non leggano le notifiche o non si preoccupino di agire. E, diciamocelo, chi ha tempo di leggere 50 pagine di termini e condizioni mentre cerca di postare una foto del proprio cane?

Compilare il modulo di Meta è un piccolo passo che serve fino ad un certo punto, ma è comunque un modo per dare fastidio a chi vuole vendere gli utenti e la loro privacy senza alcun ritegno.





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