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Wi-Fi 5, 6 e Wi-Fi 7 a confronto: velocità e innovazioni

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Scopri le differenze tra Wi-Fi 5, 6 e 7: velocità, tecnologie e soluzioni per una rete domestica efficiente e pronta per il futuro
Wi-Fi 5 vs Wi-Fi 6 e wifi 7

La tecnologia Wi-Fi evolve a ritmi serrati, rivoluzionando il modo in cui smartphone, computer e dispositivi smart si connettono alla rete. Con l’arrivo di Wi-Fi 7, le connessioni wireless raggiungono nuovi traguardi, ma cosa distingue davvero Wi-Fi 5, Wi-Fi 6 e Wi-Fi 7? Questo approfondimento esplora velocità, tecnologie, scenari d’uso e criteri per scegliere lo standard più adatto, con uno sguardo alle innovazioni future.

Ogni standard Wi-Fi, identificato dalla nomenclatura IEEE 802.11 (come 802.11ac per Wi-Fi 5, 802.11ax per Wi-Fi 6 e 802.11be per Wi-Fi 7), porta miglioramenti in velocità, efficienza e gestione dei dispositivi. Questi standard rispondono alla crescente domanda di reti stabili in case e uffici, dove streaming in 8K, gaming online e dispositivi IoT (come termostati o telecamere smart) richiedono connessioni robuste. La scelta dello standard dipende dall’hardware disponibile, dalle esigenze di connessione e dalla volontà di investire in tecnologie all’avanguardia.

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Wi-Fi 5: la base solida del passato

Introdotto nel 2013, Wi-Fi 5 (802.11ac) opera sulla banda dei 5 GHz e raggiunge velocità teoriche fino a 3,5 Gbps. Usa la modulazione 256-QAM per trasmettere più dati per segnale e implementa MU-MIMO (Multi-User Multiple Input Multiple Output), che permette al router di comunicare con più dispositivi contemporaneamente, riducendo i rallentamenti. È stato un punto di svolta per lo streaming HD e il gaming online, ma fatica in ambienti con molti dispositivi connessi.

In una casa con decine di sensori smart o più utenti attivi, Wi-Fi 5 mostra i suoi limiti. Rimane valido per reti domestiche semplici, con pochi dispositivi e utilizzo limitato a navigazione web e video in Full HD. Tuttavia, con una media di 25 dispositivi connessi per famiglia (dati Wi-Fi Alliance, 2024), questo standard appare ormai datato.

Wi-Fi 6: efficienza per le case connesse

Vantaggio Wi-Fi 6

Lanciato nel 2019, Wi-Fi 6 (802.11ax) offre velocità teoriche fino a 9,6 Gbps e supporta le bande 2,4 GHz e 5 GHz. Introduce OFDMA (Orthogonal Frequency-Division Multiple Access), che suddivide i canali in sottocanali per servire più dispositivi contemporaneamente, riducendo la latenza. Questo è fondamentale per attività come videochiamate o gaming, dove i ritardi sono critici.

Un esempio pratico: in una casa con due persone che guardano Netflix in 4K, un gamer online e diversi dispositivi IoT attivi, Wi-Fi 6 mantiene la rete fluida, evitando buffering o lag. La tecnologia TWT (Target Wake Time) riduce il consumo energetico, prolungando la batteria di smartphone e sensori. Wi-Fi 6 è ideale per reti domestiche affollate ma non richiede le velocità estreme di Wi-Fi 7.

Per verificare se un dispositivo supporta Wi-Fi 6, si può usare WiFi Scanner, un tool gratuito per Windows e macOS che analizza le reti e mostra le capacità dell’hardware.

Wi-Fi 6E: il salto verso i 6 GHz

Wi-Fi 6E

Wi-Fi 6E, estensione di Wi-Fi 6, introduce la banda 6 GHz, con più canali non sovrapposti e meno interferenze rispetto alle bande 2,4 GHz e 5 GHz, spesso congestionate in aree urbane. La velocità massima rimane 9,6 Gbps, ma la banda 6 GHz garantisce connessioni più stabili in ambienti densi, come condomini o uffici.

La portata del segnale a 6 GHz è più limitata, con difficoltà a superare muri spessi, rendendo necessario un posizionamento strategico del router o l’uso di sistemi mesh. Wi-Fi 6E eccelle per streaming in 4K/8K, gaming competitivo e realtà virtuale, dove la bassa latenza è cruciale. Ad esempio, un visore VR come il Quest 3 può sfruttare la banda 6 GHz per trasmettere dati senza ritardi. Solo dispositivi compatibili, come l’iPhone 15 Pro o router come Netgear Orbi, sfruttano questa banda.

TP-Link Archer AXE75 è tra i più "economici" router Wi-Fi 6E su cui possiamo mettere le mani.

Wi-Fi 7: il futuro delle connessioni wireless

Wi-Fi 7 (802.11be), disponibile dal 2024, raggiunge velocità teoriche fino a 46 Gbps, quasi cinque volte superiori a Wi-Fi 6. Usa canali larghi 320 MHz e la modulazione 4096-QAM, codificando più dati per segnale. La vera innovazione è MLO (Multi-Link Operation), che permette di usare più bande (2,4 GHz, 5 GHz e 6 GHz) contemporaneamente, migliorando velocità e stabilità.

Inoltre, Wi-Fi 7 introduce Multi-RU e Puncturing, che ottimizzano l’uso dello spettro radio, riducendo le interferenze in ambienti congestionati. Ad esempio, un router Wi-Fi 7 come TP-Link Archer BE800 può gestire 50 dispositivi senza rallentamenti, ideale per uffici o famiglie tecnologiche. La portata del 6 GHz rimane limitata, e i dispositivi compatibili (come l’iPhone 16) sono ancora pochi. L’infrastruttura di rete, come switch e cavi Ethernet, deve supportare velocità elevate per sfruttare queste potenzialità.

Confronto diretto: velocità e scenari d’uso

  • Wi-Fi 5: fino a 3,5 Gbps, adatto a streaming HD e navigazione base. Ideale per case con meno di 10 dispositivi e connessioni internet fino a 500 Mbps.
  • Wi-Fi 6: fino a 9,6 Gbps, perfetto per case con molti dispositivi, streaming 4K e gaming. Supporta connessioni fino a 1-2 Gbps.
  • Wi-Fi 6E: stessi 9,6 Gbps ma con la banda 6 GHz per meno interferenze. Ottimo per ambienti affollati e applicazioni a bassa latenza.
  • Wi-Fi 7: fino a 46 Gbps, progettato per streaming 8K, realtà virtuale e reti ultra-dense. Richiede dispositivi e infrastrutture compatibili.

Cosa scegliere oggi e uno sguardo al futuro

La scelta dipende da esigenze e budget. Wi-Fi 5 è sufficiente per reti semplici, ma è ormai superato. Wi-Fi 6 offre un equilibrio tra prestazioni e costi, coprendo la maggior parte degli scenari domestici. Wi-Fi 6E è consigliato per chi vive in aree con molte reti vicine o usa applicazioni intensive, ma richiede dispositivi compatibili. Wi-Fi 7, sebbene impressionante, è prematuro: i costi sono alti, e pochi dispositivi lo supportano pienamente.

Entro il 2027, Wi-Fi 7 sarà lo standard dominante, con più dispositivi compatibili con 6 GHz e MLO. Si intravede già il Wi-Fi 8 (802.11bn), in fase di sviluppo, che promette maggiore efficienza spettrale e supporto per l’IoT di massa. Per chi pianifica a lungo termine, un router Wi-Fi 7 retrocompatibile è una scelta lungimirante. Per analizzare la rete, si consiglia NetSpot, un’app per Windows, macOS e Android che mappa la copertura Wi-Fi.

L’infrastruttura di rete è cruciale. Anche con un router Wi-Fi 7, una connessione internet lenta o cavi Ethernet obsoleti (come Cat5) limitano le prestazioni. Per velocità superiori a 1 Gbps, servono cavi Cat6 o superiori e switch compatibili con 2,5 Gbps o 10 Gbps. Il posizionamento del router è altrettanto importante: evitare angoli nascosti o ostacoli come muri spessi migliora la copertura, soprattutto per la banda 6 GHz.

Per case grandi, un sistema mesh come Eero estende il segnale senza sacrificare velocità. Per chi cerca soluzioni economiche, un router Wi-Fi 6 di qualità offre un ottimo compromesso.

Il Wi-Fi 6 si presta benissimo ad essere utilizzato in una configurazione Wi-Fi Mesh, così da poter portare la massima velocità in ogni punto della casa. Per approfondire possiamo leggere la nostra guida ai migliori ripetitori WiFi a 5 GHz.

Possiamo visionare altri modem veloci e performanti nella nostra guida ai miglior router per la fibra.

I router Wi-Fi 7 costano spesso oltre 300 euro, e l’adozione è rallentata dalla scarsa disponibilità di dispositivi compatibili. Ad esempio, Apple ha introdotto il supporto a Wi-Fi 6E solo con l’iPhone 15 Pro e a Wi-Fi 7 con l’iPhone 16, lasciando molti utenti con hardware limitato. Investire in Wi-Fi 7 oggi significa pagare un premium per benefici futuri, mentre Wi-Fi 6 è maturo, con ampia compatibilità e prezzi accessibili.

In sintesi, Wi-Fi 6 e Wi-Fi 6E sono le scelte più sensate per il presente, mentre Wi-Fi 7 è il futuro prossimo. Valutare il numero di dispositivi, la velocità della connessione internet e l’ambiente di utilizzo è essenziale per decidere. Un router Wi-Fi 6 di qualità resta la soluzione più equilibrata, con la possibilità di passare a Wi-Fi 7 quando l’ecosistema sarà più maturo.

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