CPU Troppo Calda? Soluzioni per Abbassare la Temperatura
Cosa fare se la temperatura della CPU è troppo alta e si riscalda troppo per raffreddarla ed impedire spegnimenti improvvisi del PC o danneggiamenti

Per quanto riguarda quest'ultimo, è davvero importante che la temperatura della CPU rimanga più bassa possibile per mantenere il computer funzionante più a lungo possibile ed evitarne il deterioramento.
Un processore che raggiunge temperature elevate può rallentare il PC, causare spegnimenti improvvisi o, nei casi peggiori, danni permanenti. Non è solo una questione di hardware: un computer che soffre il caldo è anche meno piacevole da usare, con ventole che ruggiscono come jet e prestazioni che crollano. Fortunatamente, ci sono diversi modi per tenere a bada il calore, anche senza essere un mago dell’informatica.
La temperatura della CPU di un computer dovrebbe, idealmente, rimanere costante tra i 40° C e i 50° C sui PC più nuovi e ottimizzati, arrivando a 70-80° C su computer più vecchi e impolverati.
Sopra gli 80 e, sopratutto, con una temperatura superiore ai 90° C, la situazione diventa rischiosa per l'integrità del processore ed il sistema sarà costretto ad attivare la procedura di sicurezza e spegnersi automaticamente per evitare danneggiamenti.
Le cause di una temperatura elevata della CPU sono, sostanzialmente, riconducibili a tre cause, che nella maggior parte dei casi è possibile correggere ed eliminare.
LEGGI PRIMA: programmi gratuiti per controllare temperatura e calore nel PC
Perché la CPU si surriscalda
Ogni processore genera calore mentre lavora, soprattutto durante attività pesanti come gaming, editing video o multitasking sfrenato. Il problema sorge quando questo calore non viene dissipato correttamente. Polvere accumulata, ventole difettose, pasta termica secca o una scarsa ventilazione del case possono trasformare il PC in una sauna. Anche l’overclocking, ovvero spingere la CPU oltre i suoi limiti standard, è un colpevole frequente, perché aumenta il consumo energetico e, di conseguenza, il calore. A volte, pure un case mal progettato o un ambiente troppo caldo giocano brutti scherzi. Capire la causa è il primo passo per risolvere il problema.
Come capire se la CPU è troppo calda
Non serve un termometro per accorgersi che qualcosa non va. Se il PC si spegne da solo, le prestazioni rallentano o le ventole fanno un rumore da decollo aereo, è probabile che la CPU stia soffrendo. Per essere precisi, però, si possono usare programmi che monitorano la temperatura.
Software come Core Temp o HWMonitor mostrano in tempo reale i gradi del processore. In generale, una temperatura sotto i 50°C a riposo e sotto gli 80°C sotto carico è considerata sicura per la maggior parte delle CPU moderne. Se i valori superano costantemente gli 85°C, è ora di agire.
Un consiglio spassionato: Core Temp è una scelta eccellente per la sua semplicità. È leggero, gratuito e mostra solo le informazioni essenziali senza fronzoli. Perfetto per chi vuole andare dritto al punto senza perdersi in grafici complicati.
Pulizia: il primo passo per raffreddare
La polvere è il nemico numero uno di un PC fresco. Si accumula su ventole, dissipatori e prese d’aria, bloccando il flusso d’aria e facendo salire le temperature. Aprire il case e dare una pulita ogni 3-6 mesi può fare miracoli. Basta usare una bomboletta di aria compressa per rimuovere lo sporco, concentrandosi su ventole e dissipatore della CPU. Attenzione a non esagerare: mai usare un aspirapolvere, che rischia di danneggiare i componenti con l’elettricità statica. Per i più coraggiosi, smontare le ventole per una pulizia profonda è un’opzione, ma solo se si sa cosa si fa. Un case pulito non solo raffredda meglio, ma dà anche una soddisfazione quasi zen.
Controllare e migliorare il flusso d’aria
Una buona ventilazione è cruciale. Se l’aria calda resta intrappolata nel case, la CPU non ha scampo. Verificare che le ventole siano posizionate correttamente è fondamentale: quelle anteriori devono aspirare aria fresca, mentre quelle posteriori o superiori espellono l’aria calda. Un case con un flusso d’aria ben bilanciato evita che il calore si accumuli. Se il PC è stipato in un angolo o appoggiato su un tappeto, spostarlo in un’area aperta e su una superficie dura può fare la differenza. Anche la gestione dei cavi aiuta: un groviglio di cavi blocca l’aria, quindi riordinarli con fascette è un piccolo trucco che paga.
Di come gestire le Ventole del PC per un miglior raffrescamento e flusso d'aria abbiamo parlato in un altro articolo, con istruzioni per montarne una nuova.Tipicamente questa si potrà attaccare con le viti sullo spazio previsto sopra il case e collegata alla scheda madre con uno spinotto a tre pin. Una nuova ventola si può comprare su Amazon a 15 Euro o meno.
Aggiornare le ventole o il dissipatore
Se la pulizia non basta, potrebbe essere il momento di migliorare il sistema di raffreddamento. Molti PC usano ventole stock che fanno il minimo indispensabile. Passare a un dissipatore aftermarket, come un modello ad aria di Noctua o Arctic, può abbassare le temperature di 10-20°C. Per chi cerca soluzioni più avanzate, un sistema a liquido (AIO) è efficace, anche se più costoso e complesso da installare. Prima di acquistare, controllare la compatibilità con il socket della CPU e le dimensioni del case è d’obbligo.
La pasta termica: un dettaglio che conta
La pasta termica è quel composto grigiastro che facilita il trasferimento di calore dalla CPU al dissipatore. Col tempo, può seccarsi e perdere efficacia, causando un aumento delle temperature. Sostituirla ogni 1-2 anni è una buona abitudine. Applicarne una nuova è semplice: si rimuove la vecchia con alcool isopropilico e un panno morbido, poi si mette una goccia grande come un chicco di riso al centro della CPU. Non serve spalmarla, ci pensa la pressione del dissipatore.
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Ridurre il carico sulla CPU
A volte, il problema non è solo fisico ma anche software. Programmi pesanti o troppi processi in background possono spingere la CPU al massimo, facendola scaldare. Usare il Task Manager di Windows (Ctrl+Shift+Esc) per chiudere applicazioni inutili è un buon inizio. Anche limitare le schede aperte nel browser aiuta, perché Chrome e simili sono noti per essere avidi di risorse. Se si fa overclocking, ridurre la frequenza o tornare alle impostazioni di default può abbassare il calore. Un PC meno stressato è un PC più fresco.
Malware e software obsoleto
Non sottovalutare il ruolo del software. Un virus o un programma obsoleto può far lavorare la CPU più del dovuto. Eseguire una scansione con un antivirus gratuito come Malwarebytes antimalware è una mossa saggia. Anche aggiornare i driver e il BIOS può migliorare l’efficienza del sistema, riducendo il calore. Non serve essere paranoici, ma un PC pulito digitalmente è più felice.
Quando considerare un upgrade
Se tutte le soluzioni falliscono, il problema potrebbe essere un hardware datato o inadeguato. Una CPU vecchia in un case mal ventilato farà sempre fatica. In questi casi, investire in un nuovo dissipatore o addirittura in un case con migliore airflow è una scelta sensata. Per i laptop, dove le opzioni sono limitate, un pad di raffreddamento con ventole esterne può aiutare, anche se non fa miracoli. L’importante è non ignorare il problema: un processore che vive costantemente sopra i 90°C rischia di durare poco.
Tra i pad di raffreddamento, quelli di Havit sono un buon compromesso tra prezzo e prestazioni. Non trasformano il laptop in un frigorifero, ma per pochi euro tengono le temperature sotto controllo durante le sessioni di lavoro intense.
Prevenire è meglio che curare
Tenere la CPU al fresco non è solo una questione di risolvere problemi, ma di prevenirli. Pulire regolarmente il PC, evitare di usarlo in ambienti caldi e monitorare le temperature con un software dedicato sono abitudini che allungano la vita del computer. Anche scegliere un case con un buon flusso d’aria al momento dell’acquisto è una decisione che ripaga nel tempo. Non serve essere un tecnico per mantenere il PC in salute: bastano un po’ di attenzione e qualche accorgimento pratico.
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