Cosa significa deframmentazione del disco e quando farla
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Breve guida alla deframmentazione, cosa significa "frammentazione disco" e perchè non serve più preocuparsene su un pc Windows

Ci si potrebbe domandare se i computer moderni hanno ancora bisogno della deframmentazione, ossia di quel processo di mettere in ordine i file per mantenere le prestazioni elevate.
La parola frammentazione, relativa i file di un computer, significa che uno stesso file, siccome non trova uno spazio continuo, un settore sul disco, in cui posizionarsi, viene diviso in varie parti.
Si può immaginare un disco come una libreria ed i file come dei libri a fascicoli: se un libro non entra tutto in uno spazio e se gli altri libri non possono essere spostati da dove stanno, lo si divide mettendo un fascicolo da una parte e gli altri dall'altra.
Se i file sono frammentati però, il loro caricamento è più lento perchè il computer deve cercarne ogni sua parte sul disco.
La deframmentazione è la procedura per spostare i file in modo ordinato, rimettendo vicine le varie parti dei file.
La frammentazione, oggi, non è più il problema di 20 anni fa, quando i dischi rigidi erano lenti e le dimensioni della memoria del processore ridotte.
Ora gli hard disk sono molto veloci, i processori veloci ed i dischi NTFS hanno più grandi dimensioni di ogni settore in cui sono allocati i file, in modo che un maggior numero di dati sia contiguo.
Anche i sistemi operativi sono diventati più intelligenti: un moderno sistema operativo è in grado di vedere con una disposizione dei file nei settori non casuale e funzioni come il prefetch per mettere i dati in settori sempre vicini tra loro.
Su un computer recente, la deframmentazone ha comunque ancora la sua utilità, ma si può tranquillamente fare non più di una volta l'anno.
Su un pc con disco dalle capacità limitate, con poco spazio e quasi sempre pieno, conviene invece fare la deframmentazione anche una volta al mese.
In Windows 7 e Windows 10 la deframmentazione è pianificata automaticamente quindi davvero non è necessario avviarla manualmente e nemmeno usare programmi esterni.
La frammentazione, in teoria, non è un problema solo per Windows perchè tutti i file system si frammentano, compresi i sistemi Linux.
Per come è progettato Linux però, il filesystem, soprattutto l'ext3, mantiene la frammentazione al minimo, mantenendo tutti i blocchi di file vicini, anche se non possono essere scritti in settori consecutivi. Pertanto non è necessario preoccuparsi di frammentazione in un computer Linux.
Un discorso a parte va fatto per i dischi SSD che non hanno parti in movimento ed eseguono velocemente la lettura di dati in qualsiasi posizione essi siano.
La deframmentazione, essendo un processo che legge e scrive dati per spostare i file, rovina e usura i dischi SSD e le memoria flash, quindi non va mai fatta.
Se si usa Windows 7 o Windows 10 in un computer con disco SSD, bisogna notare che Microsoft ha previsto che la programmazione automatica della deframmentazione esclude le partizioni su dischi SSD.
Nella guida su come tenere veloce il disco SSD e farlo durare di più ci sono tutte le istruzioni necessarie anche riguardo come controllare che la deframmentazione automatica sia disabilitata.
Ci tengo a dire che usare un sistema antico Windows XP in un computer con disco SSD non porta alcun beneficio alla velocità complessiva del sistema.
Ci sono anche alcuni migliori programmi per deframmentare il disco, che fanno un'ottimizzazione in più.
Riepilogando la risposta alla domanda è:
- PC Windows con disco SSD: Mai deframmentare.
- Windows 7, 8 e Windows 10 hanno la deframmentazione come attività pianificata automaticamente e non è necessario preoccuparsene.
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