Controlla l'attività di disco e CPU quando in uso e da cosa
Il computer rallenta improvvisamente, le ventole iniziano a girare al massimo come se dovessero decollare e il cursore del mouse va a scatti. È una situazione frustrante che capita spesso nei momenti meno opportuni, rendendo impossibile lavorare o giocare. Capire esattamente quale programma o processo stia saturando le risorse del sistema non è solo una curiosità tecnica, ma il primo passo fondamentale per risolvere il problema e riportare il PC alla normalità. Invece di chiudere finestre a caso sperando che la situazione migliori, è necessario affidarsi a strumenti precisi che mostrano in tempo reale cosa accade sotto il cofano di Windows.
Analizziamo gli strumenti migliori, da quelli già inclusi nel sistema a soluzioni open source più avanzate, per monitorare l'attività di Disco e CPU e individuare i colpevoli.
LEGGI ANCHE -> Scopri cosa non va nel computer quando non funziona bene1. Il primo sguardo: Gestione Attività (Task Manager)
Per la maggior parte degli utenti, lo strumento integrato in Windows è più che sufficiente per una diagnosi rapida. Microsoft ha aggiornato costantemente il "Task Manager", rendendolo molto più leggibile rispetto al passato e integrando, nelle versioni più recenti di Windows 11, anche il monitoraggio della NPU (l'unità di elaborazione neurale per l'AI).
Per aprirlo velocemente, usiamo la combinazione di tasti CTRL + SHIFT + ESC. Nella scheda Processi, le colonne CPU e Disco si colorano di rosso scuro quando l'utilizzo è elevato. Cliccando sull'intestazione della colonna, possiamo ordinare la lista per vedere subito quale processo sta consumando più risorse in cima all'elenco. Un dettaglio importante per il 2025: la logica di segnalazione della CPU è stata affinata per mostrare il carico reale diviso per i core logici, evitando quei falsi positivi dove un singolo processo sembrava bloccare tutto il sistema quando in realtà impegnava solo una parte del processore.
Se il processo che sta rallentando il computer è un processo di sistema non chiudiamolo direttamente ma proviamo a riavviare il computer per vedere se migliora la situazione. Se neanche il riavvio risolve la situazione conviene leggere le guide presenti nel seguente elenco per tentare una soluzione:
- Limitare il traffico rete di Windows Update
- Quali Servizi Windows si possono disabilitare per velocizzare il PC
- Chiudere i processi attivi inutili di Windows
- Controllare l'avvio di programmi all'accensione del PC
2. L'analisi di precisione: Monitoraggio Risorse
Se il Task Manager è il cruscotto, il Monitoraggio Risorse è lo strumento di diagnostica avanzata. Spesso dimenticato perché meno visibile, offre dettagli che il gestore attività nasconde, come l'attività precisa del disco file per file. Per accedervi, apriamo il Task Manager, andiamo nella scheda Prestazioni e selezioniamo i tre puntini del menu per trovare la voce dedicata.
Qui, nella scheda Disco, non vediamo solo quanto disco viene usato, ma quale file specifico viene letto o scritto. Questo è fondamentale per scovare, ad esempio, un antivirus che sta scansionando un archivio enorme o un backup automatico che sta bloccando il PC. Seguire la rotta di Navigaweb in questo contesto significa non fermarsi alla percentuale di utilizzo, ma indagare sul nome del file coinvolto per capire la vera causa del rallentamento.
Una volta aperto questo menu portiamoci nella scheda Prestazioni e premiamo sui menu CPU e Disco per verificare subito quali sono le prestazioni delle componenti.Se una delle componenti è al 100% (o peggio entrambe sono al massimo carico) premiamo subito in basso sulla voce Apri Monitoraggio risorse, espandiamo le voci CPU e Disco e controlliamo quali processi stanno intasando le risorse di sistema. Se il rallentamento è causato da qualche programma che abbiamo aperto noi, proviamo a chiuderlo normalmente (tasto X in alto a destra) o a chiuderlo direttamente dal menu Gestione attività -> Processi (tasto destro sul processo -> Termina attività).
3. L'alternativa professionale: System Informer
Se gli strumenti integrati in Windows non sono stati in grado di risolvere la situazione può essere necessario utilizzare dei programmi che forniscono un task manager migliorato con maggiori dettagli sulle attività in corso.
Per chi cerca un controllo totale e trova gli strumenti di Windows limitati, la scelta migliore ricade sul software open source. Per anni molti tecnici hanno usato Process Explorer, ma oggi System Informer (l'evoluzione del noto Process Hacker) rappresenta l'alternativa più potente e moderna. A differenza del Task Manager, questo programma mostra i processi con una struttura ad albero colorata, rendendo immediato capire se un processo sospetto appartiene a Windows (spesso sicuro) o se è un software esterno.
Permette di vedere i servizi nascosti che sfruttano la CPU e di terminare processi che Windows nega di chiudere mostrando l'errore "Accesso negato". La sua funzione chiave è il grafico nel vassoio di sistema: passando il mouse sopra l'icona, mostra esattamente quale software ha causato il picco in quel preciso istante, senza dover aprire la finestra principale.
4. Monitoraggio costante e leggero: TrafficMonitor
Spesso vogliamo solo tenere d'occhio la situazione mentre lavoriamo, senza tenere finestre aperte che occupano spazio. Una soluzione efficace è TrafficMonitor. Si tratta di un piccolo tool open source che si posiziona nella barra delle applicazioni o come widget trasparente sul desktop.
Mostra in tempo reale velocità di download, upload e l'uso di CPU e RAM. È perfetto per accorgersi subito se qualcosa non va, senza dover interrompere il proprio flusso di lavoro per aprire finestre di diagnostica. Se vediamo i numeri salire senza motivo apparente, sappiamo subito che c'è un processo in background da indagare.
5. Controllo disco con DiskPulse
A volte il problema non è tanto "chi" sta usando il disco, ma "cosa" sta cambiando nel file system. Se il disco lavora intensamente ma non capiamo perché, DiskPulse è lo strumento investigativo adatto. A differenza degli altri che mostrano l'attività istantanea, questo programma monitora e registra in tempo reale ogni singola operazione sui file: creazioni, cancellazioni e modifiche.
Risulta particolarmente utile per scoprire se un programma sta scrivendo migliaia di file di log inutili o se un malware sta agendo in background su cartelle di sistema. La versione gratuita è sufficiente per monitorare una cartella specifica o un intero disco per brevi periodi, offrendo una visione chiara di quali directory sono sotto stress.
6. Il LED che manca: Activity Indicator e SSD-LED
Molti laptop moderni e case minimali hanno eliminato il piccolo LED fisico che lampeggiava quando l'hard disk era in uso. Senza quella lucina, è difficile capire se il PC è bloccato o sta solo elaborando dati. Possiamo ripristinare questa funzione via software, posizionando un indicatore visivo nella barra delle applicazioni vicino all'orologio.
- Activity Indicator: La scelta classica. Leggerissimo, aggiunge un'icona nella tray che si illumina di rosso durante la lettura e di verde durante la scrittura.
- SSD-LED: Più moderno e ottimizzato per le velocità degli SSD NVMe. La sua grafica è pulita e si integra meglio con l'estetica di Windows 11.
7. Il nuovo "divoratore" di risorse: AI e Copilot
Con l'integrazione sempre più massiccia dell'Intelligenza Artificiale in Windows, abbiamo un nuovo elemento che impatta sulle prestazioni: Windows Copilot. Nei PC con hardware non recentissimo, i processi legati all'AI (spesso denominati msedgewebview2.exe o servizi correlati all'AI generativa) possono occupare memoria e cicli di CPU anche quando non stiamo chattando con l'assistente.
Se notiamo che il PC perde reattività e non utilizziamo queste funzioni, disabilitare l'avvio automatico di Copilot o dei widget dalle Impostazioni di Windows è una strategia valida per liberare risorse immediatamente.
Cause frequenti di disco e CPU al 100%
Oltre ai programmi aperti volontariamente, ci sono processi di sistema che agiscono nell'ombra e che spesso causano colli di bottiglia:
- SysMain (ex Superfetch): Un servizio pensato per velocizzare il caricamento delle app, ma che su dischi meccanici o ibridi può causare l'effetto opposto, bloccando il disco al 100%. Disabilitarlo dai "Servizi" di Windows è spesso risolutivo.
- Windows Update: Se il processo svchost.exe occupa molta CPU, il sistema potrebbe star scaricando o decomprimendo aggiornamenti. In questo caso, l'unica soluzione è attendere il termine dell'operazione.
- Indicizzazione di Windows Search: Dopo aver aggiunto molti file, Windows li cataloga per la ricerca. Se il rallentamento persiste, si può provare a ricostruire l'indice dal Pannello di Controllo.
- Antivirus in scansione: Windows Defender o antivirus di terze parti possono avviare scansioni complete in momenti inopportuni. Verificare le impostazioni di pianificazione può evitare rallentamenti durante l'uso del PC.
In un altro articolo abbiamo visto che se il PC si blocca o rallenta molto spesso la colpa può essere di un processo in esecuzione che deve essere fermato o congelato.
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