Come capire se un’App è gratis o si paga

Molte app gratuite sono in realtà versioni trial di app a pagamento e spesso offrono acquisti in-app per sbloccare funzionalità o renderlo più fruibile (per esempio rimuovendo la pubblicità). Ma come fare a distinguere le app gratuite da quelle a pagamento? Come distinguere le app veramente gratis da quelle che offrono in seguito acquisti in-app? Vediamo insieme come capire se un’app è a pagamento sia sullo store di Android sia sullo store per iPhone e iPad, così da renderci conto subito del tipo di app che abbiamo di fronte.
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Perché Controllare il Costo di un’App
Le app si dividono in tre tipi: completamente gratuite, freemium (gratis con funzioni premium a pagamento) e a pagamento (con costo iniziale o abbonamento). Gli store spesso segnano come “Gratis” app che poi chiedono pagamenti per sbloccare funzioni chiave. Ad esempio, un’app di editing foto potrebbe sembrare gratuita, ma richiedere un abbonamento per salvare immagini senza watermark. Questo può irritare, soprattutto dopo aver speso tempo a configurarla. Verificare in anticipo protegge da costi nascosti e aiuta a scegliere l’app giusta per lavoro, studio o svago.
Controllare i Dettagli sullo Store
Il modo più diretto per capire se un’app è gratuita è guardare i dettagli sullo store ufficiale, come Google Play Store, Apple App Store o Microsoft Store. Ecco cosa cercare:

- Icona di download: Se c’è scritto “Gratis” o “Installa”, l’app non ha un costo iniziale. Un prezzo (es. “€4,99”) indica un’app a pagamento. Nota: “Gratis” non esclude acquisti in-app.
- Sezione “Acquisti in-app”: Sotto il nome dell’app, cerca la dicitura “Contiene acquisti in-app” (Google Play) o un elenco di prezzi (App Store). Se manca, l’app è probabilmente gratuita al 100%.
- Descrizione dell’app: Leggi le prime righe. Gli sviluppatori spesso chiariscono se ci sono abbonamenti o limitazioni. Ad esempio, Spotify specifica che alcune funzioni sono solo per utenti Premium.
- Recensioni degli utenti: Le recensioni segnalano spesso costi nascosti. Cerca termini come “paywall” o “abbonamento obbligatorio” per capire se l’app limita l’uso gratuito.

Esempio: su F-Droid, uno store alternativo per Android, le app sono open-source e quasi sempre gratuite, senza acquisti in-app. Scaricando NewPipe, la descrizione conferma che è completamente gratuita, senza pubblicità.
Evitare Trappole Comuni
Alcune app usano strategie per spingere verso pagamenti. Ecco come riconoscerle:
- Prove gratuite con addebito automatico: App come Adobe Scan offrono una prova gratuita, ma attivano un abbonamento se non disdetto. Controlla i termini nello store.
- Funzionalità bloccate: Giochi come Clash of Clans sono gratuiti, ma i tempi di attesa spingono a comprare risorse. Verifica se il gioco ha un paywall nelle recensioni.
- Annunci invadenti: Le app gratuite spesso usano pubblicità. Se sono eccessive, cerca alternative su Product Hunt o versioni a pagamento senza annunci.
App di meditazione come Calm o Headspace spesso limitano le sessioni gratuite, spingendo verso abbonamenti. È una pratica comune che va controllata prima del download.
Domande e dubbi sull’Argomento
- Come capire se un’app ha costi nascosti? Controlla “Acquisti in-app” sullo store e leggi le recensioni. Usa AppBrain per dettagli extra.
- Esistono app per verificare i costi? Non ci sono app specifiche, ma AppBrain e Data.ai analizzano i dati degli store.
- Come trovare app gratuite senza pubblicità? Usa F-Droid o filtri dello store come “Nessun acquisto in-app”. App open-source come VLC sono prive di annunci.
- Cosa fare se un’app addebita costi inaspettati? Contatta il supporto dello store entro 48 ore per un rimborso. Disattiva gli abbonamenti dall’account.
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Se invece volessimo regalare un'app a pagamento a un amico o parente, vi invitiamo ad approfondire l'argomento sulla nostra guida su Come regalare App e credito su Store iPhone, Android, Amazon e Windows.
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