Creare spazi di archiviazione in Windows 11 e 10
Guida alla creazione e gestione di pool e spazi di archiviazione in Windows 10, una funzione per proteggere i dati

Ad esempio, se si hanno tre unità da 100 GB ciascuna, è possibile utilizzarne due per creare un "lotto (il pool) di archiviazione" e poi, una volta creato un nuovo pool, creare un'unità virtuale da 200 GB che rappresenta la quantità totale di spazio disponibile. E' anche possibile creare un'unità virtuale da 1000 GB e man mano che inizia a riempirsi, quando viene occupata per i 200 GB disponibili, espandere lo spazio reale.
A che servono gli spazio di archiviazione
E' possibile utilizzare gli spazi di archiviazione per creare un'unità di rete unica di grandi dimensioni anziché condividere più unità nella rete. Se si hanno diverse unità USB attaccate al computer, è possibile combinarle in un'unica unità logica, che consente di organizzare tutti i dati da un unico punto.Il vero scopo di questi spazi di archiviazione, comunque, è quello di creare una copia di sicurezza dei dati in modo che, in caso di errori disco, sia comunque possibile recuperare ed utilizzare i file che vengono replicati nel pool. Si può quindi avere uno spazio di archiviazione con una copia dei dati semplice sullo stesso disco (ma in questo modo se il disco si rompe i dati sono comunque persi) oppure configurare un mirror bidirezionale (scrivere due copie dei dati sulle unità) ed anche un mirror a tre vie, con tre copie di dati su tre diverse unità.
Inoltre è anche possibile avere uno spazio di archiviazione simile al RAID 5 e la funzione della Parità.
Di queste cose avevo già parlato in passato nella guida per combinare più dischi in un solo volume.
Requisiti per iniziare
Prima di tuffarsi nella configurazione, è necessario verificare di avere tutto il necessario:
- Almeno due dischi: oltre al disco di sistema (dove è installato Windows), servono almeno due dischi aggiuntivi, interni o esterni, con una capacità minima di 5 GB ciascuno.
- Permessi di amministratore: solo gli amministratori possono gestire gli Spazi di archiviazione.
- Backup dei dati: la creazione di un pool cancella tutti i dati sui dischi coinvolti, quindi è fondamentale spostare i file altrove prima di iniziare.
- Windows 10 o 11: la funzione è disponibile su tutte le edizioni, incluse Home e Pro.
Un piccolo consiglio: i dischi esterni USB sono comodi, ma per prestazioni ottimali meglio puntare su dischi interni o SSD, soprattutto se si lavora con file pesanti.
Come configurare Spazi di archiviazione
La configurazione di Spazi di archiviazione è sorprendentemente intuitiva, anche per chi non ha esperienza con la gestione dei dischi. Ecco i passaggi principali.
Accesso alla funzione
Per iniziare, aprire il menu Impostazioni di Windows (tasto Windows + I), navigare su Sistema e scorrere fino a Archiviazione. Qui, sotto Impostazioni di archiviazione avanzate, si trova l’opzione Gestisci Spazi di archiviazione. In alternativa, cercare “Spazi di archiviazione” nella barra di ricerca del menu Start per accedere direttamente al Pannello di controllo.
Creazione del pool
Una volta aperto il gestore, il sistema mostra i dischi disponibili. Selezionare quelli da includere nel pool di archiviazione e fare clic su Crea pool. Attenzione: questa operazione formatta i dischi, quindi assicurarsi che non contengano dati importanti. Dare un nome al pool, come “PoolDati”, per identificarlo facilmente in futuro.
Configurazione dello spazio
Dopo aver creato il pool, è il momento di definire lo spazio di archiviazione, cioè l’unità virtuale che apparirà in Esplora risorse. Qui si scelgono:
- Nome e lettera dell’unità: ad esempio, “Dati” e lettera “D”.
- File system: per la maggior parte degli utenti, NTFS è la scelta standard, ma ReFS (Resilient File System) offre maggiore protezione contro la corruzione dei dati, soprattutto per spazi mirror.
- Tipo di resilienza: questa è la decisione più importante, e merita un approfondimento.
Tipi di resilienza: quale scegliere
Gli Spazi di archiviazione offrono tre opzioni principali per proteggere i dati, ciascuna con caratteristiche specifiche:
- Spazio semplice: nessuna protezione, ma massimizza la capacità. I dati sono distribuiti su più dischi per migliorare le prestazioni. Ideale per file temporanei, come rendering video o cache di editing, ma se un disco si guasta, i dati sono persi. Richiede almeno due dischi.
- Spazio mirror: crea copie dei dati su più dischi. Il mirror a due vie (minimo due dischi) tollera un guasto, duplicando ogni file. Il mirror a tre vie (minimo cinque dischi) resiste a due guasti simultanei, perfetto per dati critici. Ottimo per foto, documenti o librerie multimediali.
- Spazio parità: distribuisce i dati con informazioni di parità, offrendo protezione con un uso più efficiente dello spazio rispetto al mirror. Richiede almeno tre dischi per un guasto, sette per due. Ideale per archivi di grandi dimensioni, come video o musica, ma più lento in scrittura.
La scelta dipende dalle esigenze. Per un utente domestico, il mirror a due vie è spesso il miglior compromesso: protegge i dati senza richiedere troppi dischi. Gli spazi parità, invece, sono più Compressi e complessi, ma permettono di risparmiare spazio. Gli spazi semplici? Solo per chi non teme di perdere tutto.
Gestione spazi di archiviazione
Una volta creato uno spazio di archiviazione, andando in "Gestisci spazi di archiviazione" si possono vedere alcune informazioni utili, come l'utilizzo della memoria fisica e le unità disco o USB coinvolte.In qualsiasi momento, si possono sempre aggiungere più unità al pool per espandere uno spazio di archiviazione, oppure creare altri pool. Si può anche cambiare lo spazio assegnato ad un pool, per aumentarlo o diminuirlo.
Trucchi e ottimizzazioni avanzate
Per sfruttare al massimo Spazi di archiviazione, ci sono alcune strategie meno conosciute che possono fare la differenza.
Ottimizzare l’uso delle unità
Quando si aggiunge un nuovo disco al pool, Windows può ottimizzare l’uso delle unità, ridistribuendo i dati per bilanciare lo spazio. Questa opzione è selezionabile durante l’aggiunta di un disco, ma si può anche attivare manualmente da Gestisci Spazi di archiviazione. È particolarmente utile dopo un aggiornamento di Windows, poiché i pool più vecchi potrebbero non sfruttare al meglio le nuove funzionalità.
Usare ReFS per maggiore sicurezza
Il file system ReFS non è solo un’opzione esotica: combinato con un spazio mirror, garantisce un’integrità dei dati superiore, correggendo automaticamente errori che potrebbero corrompere i file. È una scelta consigliata per chi archivia dati preziosi, anche se non è compatibile con alcune funzionalità di Windows, come la deduplicazione.
Monitorare la salute dei dischi
Windows tiene d’occhio lo stato dei dischi e avvisa in caso di problemi. Per un controllo più dettagliato, si può usare PowerShell. Digitare Get-PhysicalDisk
per verificare lo stato di salute dei dischi fisici o Get-VirtualDisk
per controllare gli spazi virtuali. Se un disco mostra segnali di cedimento, sostituirlo subito: Spazi di archiviazione permette di rimuovere un disco guasto e aggiungerne uno nuovo senza interrompere l’accesso ai dati.
Thin provisioning
Un’opzione avanzata è il thin provisioning, che consente di creare spazi virtuali più grandi della capacità fisica disponibile. Ad esempio, si può configurare un’unità virtuale da 10 TB anche se il pool ha solo 4 TB, aggiungendo dischi man mano che lo spazio si riempie. È una funzione utile per pianificare la crescita futura, ma richiede attenzione per evitare di esaurire lo spazio reale.
Come ottimizzare l'utilizzo del disco
Quando si aggiungono nuove unità ad un pool esistente, è possibile usare la funzione per ottimizzare l'uso dello spazio trasferendo alcuni dati ai dischi aggiunti. L'ottimizzazione avviene per impostazione predefinita quando si aggiunge una nuova unità a un pool esistente, nel momento in cui si seleziona l'opzione che ottimizza l'utilizzo dell'unità per distribuire i dati esistenti su tutti i dischi del pool.Come rimuovere correttamente un'unità in uso
Da uno spazio di archiviazione non è possibile scollegare semplicemente un'unità, poiché si potrebbero perdere tutti i dati al suo interno. Sia Windows 10 che Windows 11, nella finestra di gestione degli spazi di archiviazione, include un meccanismo per rimuovere correttamente un'unità da un pool, spostando i dati presenti sugli altri dischi. Dopo aver rimosso l'unità, essa non sarà accessibile tramite Esplora file e sarà necessario procedere a riformattarla usando lo strumento di Gestione disco .Come eliminare uno spazio di archiviazione
Se non si vuole più avere questo pool di archiviazione creato, lo si può eliminare facilmente dalla finestra di configurazione e gestione. L'eliminazione di uno spazio di archiviazione cancella in modo permanente i dati che contiene. Prima di eliminare un pool, bisogna comunque rimuovere correttamente e scollegare tutti gli spazi di archiviazione eventualmente creati. Anche in questo caso, le unità coinvolte dal pool eliminato andranno riformattate per poterle riutilizzare e per vederle in Esplora risorse.
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