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Excel o Access? Quando serve un database e differenze

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Gestire dati su fogli di calcolo ha dei limiti. Capiamo quando serve la struttura relazionale, i costi e alternative moderne ai classici Microsoft
meglio access o excel?

Tutti abbiamo iniziato allo stesso modo: una lista semplice, qualche colonna per nomi e numeri, e la sensazione di avere tutto sotto controllo. Poi il file cresce. Le righe diventano migliaia, le formule iniziano a rompersi inspiegabilmente e il file diventa pesante, lento, quasi ingestibile. È il classico momento in cui lo strumento sbagliato sta forzando il lavoro. Capire quando abbandonare il foglio di calcolo per passare a un database strutturato non è solo una scelta tecnica, ma di sopravvivenza operativa. Seguire la rotta di Navigaweb in questo contesto significa evitare di naufragare tra celle duplicate ed errori di riferimento, scegliendo l'architettura dei dati più solida per le proprie esigenze reali, al di là delle abitudini.


Come funziona Microsoft Access per gestire base dati con Facilità

Excel: il re del calcolo e dell'analisi visiva

Microsoft Excel rimane lo standard assoluto quando si tratta di calcoli liberi e visualizzazione. La sua natura è bidimensionale e "piatta": tutto ciò che serve è visibile sulla griglia. È lo strumento perfetto per modellazione finanziaria, budget, grafici rapidi e tabelle pivot. La libertà è il suo punto di forza: si può scrivere un testo in una cella e un numero in quella accanto senza che il software opponga resistenza.

Questa flessibilità è però la sua condanna nella gestione dati a lungo termine. In Excel manca il concetto di integrità referenziale. Nulla vieta di inserire "Gennai0" al posto di "Gennaio" o di duplicare per errore la scheda di un cliente. Quando i dati non sono strutturati rigidamente, l'errore umano è inevitabile. Excel non è fatto per immagazzinare storici complessi, ma per analizzare ciò che è già accaduto.

Access: la struttura relazionale per l'ordine

Microsoft Access appartiene a un mondo diverso. Non è un foglio di calcolo, ma un RDBMS (sistema di gestione di database relazionali) che fornisce anche un'interfaccia grafica per creare applicazioni. Qui i dati sono separati dall'interfaccia. Le informazioni risiedono in tabelle collegate da regole ferree: non si può registrare un ordine per un cliente che non esiste nell'anagrafica. Questo garantisce dati puliti e coerenti nel tempo.

La potenza di Access emerge nelle relazioni uno-a-molti. Se dobbiamo tracciare un inventario dove un fornitore vende cento prodotti diversi, Access gestisce questi collegamenti senza duplicare le informazioni del fornitore per ogni riga, cosa che in Excel richiederebbe un copia-incolla continuo o formule CERCA.VERT (o XLOOKUP) pesanti e fragili.

Confronto tecnico e limiti reali

Bisogna guardare ai numeri per capire il limite fisico degli strumenti. Un foglio Excel ha un limite teorico di circa un milione di righe, ma le prestazioni degradano drasticamente molto prima, specialmente se ci sono colonne calcolate. Inoltre, Excel è intrinsecamente monoutente: le funzioni di co-authoring su OneDrive funzionano bene per modifiche leggere, ma se due persone ordinano o filtrano pesantemente lo stesso set di dati, il caos è assicurato.

Access gestisce file fino a 2 GB. Sembrano pochi rispetto ai database server (come SQL), ma per solo testo e numeri corrispondono a milioni di record gestiti con query istantanee. Supporta nativamente la multi-utenza in rete locale (LAN), permettendo a più colleghi di inserire dati contemporaneamente tramite maschere di inserimento (form) che guidano l'utente e prevengono errori di digitazione.

Il problema della "modernità": Access è morto?

C'è una nota dolente che va affrontata con onestà. Microsoft Access è un software tecnologicamente fermo. Non riceve funzionalità rivoluzionarie da anni e l'azienda di Redmond spinge palesemente verso soluzioni cloud più costose. Access è un prodotto "legacy": funziona benissimo, è stabile come una roccia per piccoli gestionali aziendali offline, ma non è il futuro. Non ha una versione web nativa e non gira su mobile. Chi impara Access oggi acquisisce una competenza solida sulla logica dei database (query SQL, normalizzazione), ma si lega a uno strumento desktop che sente il peso degli anni.

Le alternative moderne e gratuite

Se l'obiettivo è costruire un database senza i costi di licenza Microsoft o cercando qualcosa di più attuale, il panorama offre opzioni valide, alcune delle quali colpevolmente poco note.

LibreOffice Base: l'erede open source

Per chi vuole un'esperienza simile ad Access ma completamente gratuita, LibreOffice Base è la scelta obbligata. Fa tutto ciò che fa Access (tabelle, query, form, report) ed è compatibile con vari motori database standard (HSQLDB, Firebird). L'interfaccia è spartana, ferma agli anni 2000, ma per gestire archivi locali senza spendere un euro è imbattibile.

Baserow e Airtable: il database ibrido

Il futuro va verso strumenti "no-code" che sembrano fogli di calcolo ma agiscono come database. Baserow è l'alternativa open source al più famoso (e costoso) Airtable. Questi strumenti permettono di creare relazioni tra tabelle con un semplice clic, offrono viste a calendario o galleria e, soprattutto, nascono per il web e la collaborazione in tempo reale. Sono perfetti per chi non vuole imparare l'SQL ma necessita di rigore strutturale.

Power Apps: la via aziendale

Nelle grandi aziende, l'erede designato di Access è la Microsoft Power Platform. Qui non si parla più di file, ma di app connesse al cloud (Dataverse). La curva di apprendimento è ripida e i costi di licenza possono lievitare, ma è l'unica via per avere applicazioni aziendali professionali utilizzabili da smartphone e tablet.

Alternative gratis a Microsoft Access per gestire Database