Come informarsi sul web, aggregatori di notizie, giornali online o Twitter?
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Il monopolio dell'informazione da parte di una stretta cerchia di giornali è un problema che viene messo in risalto dalle classifiche sulla libertà di stampa nel mondo dove l'Italia è segnalata bassissima.
Trai canali informativi probabilmente vengono trascurati i blog nostrani, molto attivi a denunciare e a pubblicare notizie scomode ma molto spesso poco considerati alla gente, sia perchè sono ancora una novità, sia perchè non possiedono una autorità e una qualifica che classifichi i loro contenuti come veritieri e seri. La differenza più importante tra un giornale e un blog è la possibilità per i lettori di dare conferme o smentite a cio che viene pubblicato, una cosa che nella magior parte dei giornali online manca assolutamente.
I commenti dunque sono un valore aggiunto che costringono i blogger a non diffondere notizie false e che quindi diventano un chiaro segnale di credibilità.
LEGGI ANCHE: Migliori App per leggere le notizie del giorno su Android
Il problema però, come detto in un altro articolo parlando dei siti più visitati e le parole più cercate, è che la maggior parte di questi blog sono nascosti, difficili da trovare e sono letti da pochissime persone.
A loro supporto viene una categoria di siti internet che si sta diffondendo molto rapidamente, quella dei cosiddetti aggregatori di notizie che contengono stralci o sommari di tutto cio che viene scritto su internet, sui blog professionali, su quelli personali e sui giornali online.
Da un punto di vista concettuale un sito che aggrega notizie potrebbe essere la nuova frontiera di internet dove i navigatori / lettori potrebbero trovare facilmente tutta l'informazione di cui necessitano. Chi vuole dire la sua su internet poi potrebbe evitarsi la fatica di scrivere su un blog proprio che magari sarebbe quasi invisibile su internet e partecipare direttamente su questi spazi più o meno liberi. Questi siti sono molto simili a dei social network, ogni utente ha un suo profilo e può salvare sulla propria pagina le notizie che trova più interessanti su internet condividendo la preferenza con il resto della comunità. In alcuni c'è il meccanismo del voto per cui le migliori news vengono messe in risalto mentre le altre finiscono in fondo.
Se ci si riflette però, questi siti diventano una specie di motori di ricerca di news, allo stesso modo in cui Google search fa con i siti internet. Quelli preferiti vengono fatti salire, da un lato tramite un meccanismo di voto guidato dagli utenti più presenti, dall'altro da un sistema automatico. Il fallimento di un aggregatore diventa evidente quando, frequentandone uno per un po' di tempo, si notano avanti a tutte, sempre le notizie degli stessi utenti, vanificando di fatto lo sforzo dei meno esperti che vogliono soltanto comunicare un loro pensiero o condividere una pagina web interessante.
Questi siti cosi ricchi di informazione diventano così preda dei blogger che vogliono portare gente a visitare il loro sito e non funzionano tanto per informare ma più che altro per promuovere.
Un normale utente di internet che usa il web per trovare cose utili o divertente, difficilmente troverà soddisfazione su uno di questi siti cosi pieni di roba ma tanto dispersivi e poco organizzati; sempre meglio a questo punto utilizzare Google e guardare quello che propone piuttosto che perdersi in un coecervo di parole e titoloni ad effetto.
Come si esce dunque da questa giungla?
Per me, è impossibile indicare una strada univoca e giusta; provando ad essere propositivi e non distruttivi, andiamo almeno a vedere quali sono i migliori aggregatori di notizie, a chi possono servire e per quali argomenti.
Il più popolare al mondo è certamente Google News, diviso in categorie ed argomenti dove le notizie vengono selezionate automaticamente e non segnalate dagli utenti e dai lettori.
Altri siti di notizie ultim'ora e titoli di giornale sono stati elencati in un altro articolo.
Visto poi che molti giornali online famosi si vogliono far pagare, in un altro post abbiamo visto i migliori sti di giornali gratis, senza paywall. Più volte in questo blog ho detto che il modo migliore per informarsi è usare i social network e, in particolare il servizio Twitter.
Su Twitter si scrive non per profitto, non per gli amici ma per tutto il mondo internet in quanto, qualsiasi cosa venga scritta, può essere trovata, in tempo reale e in ordine cronologico, sul portale Twitter Search.
Purtroppo però manca ancora un'organizzazione dei contenuti, un filtro efficace per eliminare lo spam e un metodo di classificazione chiaro degli argomenti più rilevanti di una giornata.
Il quadro disegnato indica che c'è ancora molta stada da fare per rendere il web più chiaro e democratico, semplice da consultare e completo.
Alcuni sanno lavorare e organizzare i loro siti preferiti con servizi online come Feedly, ma la maggior parte delle persone continua a preferire le fonti tradizionali dei giornali online.
Anche se in un altro post ho scritto di come leggere le notizie dell'ultima ora in Italia, attendo da voi altre risposte alla domanda su quali risorse web usare per informarsi in modo imparziale e senza omissioni, quali siti vi piace leggere, quali i più obiettivi e chi usa gli aggregatori elencati prima.
Trai canali informativi probabilmente vengono trascurati i blog nostrani, molto attivi a denunciare e a pubblicare notizie scomode ma molto spesso poco considerati alla gente, sia perchè sono ancora una novità, sia perchè non possiedono una autorità e una qualifica che classifichi i loro contenuti come veritieri e seri. La differenza più importante tra un giornale e un blog è la possibilità per i lettori di dare conferme o smentite a cio che viene pubblicato, una cosa che nella magior parte dei giornali online manca assolutamente.
I commenti dunque sono un valore aggiunto che costringono i blogger a non diffondere notizie false e che quindi diventano un chiaro segnale di credibilità.
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Il problema però, come detto in un altro articolo parlando dei siti più visitati e le parole più cercate, è che la maggior parte di questi blog sono nascosti, difficili da trovare e sono letti da pochissime persone.
A loro supporto viene una categoria di siti internet che si sta diffondendo molto rapidamente, quella dei cosiddetti aggregatori di notizie che contengono stralci o sommari di tutto cio che viene scritto su internet, sui blog professionali, su quelli personali e sui giornali online.
Da un punto di vista concettuale un sito che aggrega notizie potrebbe essere la nuova frontiera di internet dove i navigatori / lettori potrebbero trovare facilmente tutta l'informazione di cui necessitano. Chi vuole dire la sua su internet poi potrebbe evitarsi la fatica di scrivere su un blog proprio che magari sarebbe quasi invisibile su internet e partecipare direttamente su questi spazi più o meno liberi. Questi siti sono molto simili a dei social network, ogni utente ha un suo profilo e può salvare sulla propria pagina le notizie che trova più interessanti su internet condividendo la preferenza con il resto della comunità. In alcuni c'è il meccanismo del voto per cui le migliori news vengono messe in risalto mentre le altre finiscono in fondo.
Se ci si riflette però, questi siti diventano una specie di motori di ricerca di news, allo stesso modo in cui Google search fa con i siti internet. Quelli preferiti vengono fatti salire, da un lato tramite un meccanismo di voto guidato dagli utenti più presenti, dall'altro da un sistema automatico. Il fallimento di un aggregatore diventa evidente quando, frequentandone uno per un po' di tempo, si notano avanti a tutte, sempre le notizie degli stessi utenti, vanificando di fatto lo sforzo dei meno esperti che vogliono soltanto comunicare un loro pensiero o condividere una pagina web interessante.
Questi siti cosi ricchi di informazione diventano così preda dei blogger che vogliono portare gente a visitare il loro sito e non funzionano tanto per informare ma più che altro per promuovere.
Un normale utente di internet che usa il web per trovare cose utili o divertente, difficilmente troverà soddisfazione su uno di questi siti cosi pieni di roba ma tanto dispersivi e poco organizzati; sempre meglio a questo punto utilizzare Google e guardare quello che propone piuttosto che perdersi in un coecervo di parole e titoloni ad effetto.
Come si esce dunque da questa giungla?
Per me, è impossibile indicare una strada univoca e giusta; provando ad essere propositivi e non distruttivi, andiamo almeno a vedere quali sono i migliori aggregatori di notizie, a chi possono servire e per quali argomenti.
Il più popolare al mondo è certamente Google News, diviso in categorie ed argomenti dove le notizie vengono selezionate automaticamente e non segnalate dagli utenti e dai lettori.
Altri siti di notizie ultim'ora e titoli di giornale sono stati elencati in un altro articolo.
Visto poi che molti giornali online famosi si vogliono far pagare, in un altro post abbiamo visto i migliori sti di giornali gratis, senza paywall. Più volte in questo blog ho detto che il modo migliore per informarsi è usare i social network e, in particolare il servizio Twitter.
Su Twitter si scrive non per profitto, non per gli amici ma per tutto il mondo internet in quanto, qualsiasi cosa venga scritta, può essere trovata, in tempo reale e in ordine cronologico, sul portale Twitter Search.
Purtroppo però manca ancora un'organizzazione dei contenuti, un filtro efficace per eliminare lo spam e un metodo di classificazione chiaro degli argomenti più rilevanti di una giornata.
Il quadro disegnato indica che c'è ancora molta stada da fare per rendere il web più chiaro e democratico, semplice da consultare e completo.
Alcuni sanno lavorare e organizzare i loro siti preferiti con servizi online come Feedly, ma la maggior parte delle persone continua a preferire le fonti tradizionali dei giornali online.
Anche se in un altro post ho scritto di come leggere le notizie dell'ultima ora in Italia, attendo da voi altre risposte alla domanda su quali risorse web usare per informarsi in modo imparziale e senza omissioni, quali siti vi piace leggere, quali i più obiettivi e chi usa gli aggregatori elencati prima.
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